Fuori dal mondo

Pd in difesa delle borseggiatrici rom: "Destra disumana"

Massimo Sanvito

È una questione ontologica: Pd e buonsenso sono due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Soprattutto nei mezzanini delle metropolitane. E così, la legge del governo per evitare che la gravidanza sia un alibi per delinquere con la consapevolezza di non fare neanche un minuto di carcere, irrita e non poco la sinistra che si riscopre iper-garantista solo quando si tratta di difendere nomadi borseggiatrici pilotate, e scortate, dai loro uomini-padroni a caccia di portafogli e gioielli tra i vagoni.

«Eliminare l’obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e con figli piccoli sarebbe un atto che colpisce in modo grave i diritti dei bambini. Una conferma, purtroppo, dell’assurdità con la quale la destra affronta un tema così delicato per la vita dei minori», moralizzano la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e il capogruppo dem in commissione Giustizia, Federico Gianassi.

 

 

«Oggi le donne incinte che delinquono vengono inserite in case protette e non vanno libere in giro. Allora perché questo accanimento?», si chiedono sorpresi. In che pianeta vivano, visti gli strabilianti record stabiliti da queste nobildonne professioniste del furto forti di un’assoluta impunità - a titolo di esempio, la regina delle ladre di Venezia: 30 anni di carcere da scontare ma libera perché incinta del nono figlio -, non è dato sapersi. Però fanno parte dello stesso partito di Monica Romano, consigliere comunale a Milano, che mesi fa aveva alzato il dito per rimbrottare i cittadini colpevoli di filmare le borseggiatrici in azione per poi pubblicare i video sui social.

Guai a ledere la privacy della ladre... «Ora si vuole procedere su una strada sbagliata e pericolosa», aggiungono Serracchiani e Giannassi. Così sbagliata e pericolosa che, guarda un po’, chi ruba sfruttando il pancione non la farà più franca e finirà in istituti «a custodia attenuata». Ma per Peppe Provenzano, della segreteria nazionale del Pd, «far scontare al figlio prima di nascere colpe che non ha, segnare il destino, è populismo penale: una vera infamia». Meglio che le ladre restino libere per infilare le mani nelle borse dei turisti, dandogli il benvenuto nelle nostre città. E poteva mancare Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale dei dem?

Certo che no. «L’ossessione della destra per una politica securitaria sta degenerando in un sadismo che calpesta i diritti dei bambini».
Ma l’unico sadismo, in questo buco nero in cui è piombata la giustizia italiana, non è stato forse quello di continuare a chiudere un occhio di fronte alle scorribande di queste signore dalle mani di velluto in perpetua dolce attesa? Non perla sinistra salottiera, abituata a interessarsi del sottobosco dei mezzi pubblici solo quando si tratta di ritoccare all’insù i prezzi dei biglietti.

 

 

Del resto, le borseggiatrici mica si avventurano nelle ztl dove si gira in monopattino o al massimo in bicicletta. E a supporto dei dem, come se non bastasse, si è schierata l’associazione Antigone, attiva nel campo dei diritti e delle garanzie nel sistema penale. Mancava qualcuno che gridasse alla discriminazione etnica, ed eccolo qui: «Un vero e proprio obbrobrio giuridico e umano, che non tiene conto della salute della donna e del futuro nascituro, alla faccia della cultura della famiglia. Quest’ultime sembrerebbero norme, peraltro, dal sapore vagamente razzista, perché pensate guardando alle donne rom».

È la solita disconessione dalla realtà: il problema, per la sinistra militante, non è il saccheggio sistematico di tasche e borse su metro e bus a opera di giovani donne che fino a prova contraria sono di etnia rom e spesso risiedono pure in campi nomadi, ma semmai la volontà del governo di mettere un minimo di ordine all’interno del codice penale vista l’anarchia galoppante. È un mondo al contrario quello dei progressisti. «È proprio un Paese di handicappati l’Italia. Però è un paradiso per gli zingari! Il Paese di divertimento per gli zingari», diceva la prode borseggiatrice Adrijana Omerovic al telefono con suo amico a proposito delle razzie tra le metropolitane di Milano. Chissà se dal Nazareno qualcuno l’ha chiamata per scusarsi con lei dopo l’approvazione del nuovo pacchetto sicurezza del governo...