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Ilaria Salis candidata alle Europee? La chiamata di Michele Santoro

Alessandro Gonzato
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Da Pane, amore e fantasia a “Pace, Terra, Dignità”. Michele Santoro come il maresciallo Carotenuto? No, l’ex tele-tribuno non punta al controllo di Sagliena, paesino immaginario del centro Italia. Santoro si dà comunque al cinema? No, almeno per ora. 

L’ex giornalista Rai, 73 anni, mira a uno scranno al parlamento europeo, poltrona già occupata tra il 2004 e il 2005 dov’era arrivato sul ramoscello di Uniti per Ulivo. “Pace, Terra, Dignità” è il nome della lista con cui spera di fare un altro giro in giostra. Si candida per noi, Santoro. Per l’umanità. Teme il Quarto Reich, o almeno così sembra. Ecco il proclama: «Vedo la democrazia in crisi sia in Italia che in Europa», ha detto ieri parlando coi cronisti. «C’è un’informazione malata», ha spiegato, «c’è un parlamento malato, perché non partecipa alle decisioni più importanti che riguardano il destino del Paese. Il fascismo e il nazismo sono minacce che si materializzano quando le istituzioni vanno in crisi. Quindi», ecco, quindi... «il pericolo è nella crisi, in come viene trattata la crisi, non è nel fatto che la Meloni possa trasformare questo Paese in un Paese fascista». Tutto chiaro no? Antani, blinda la supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra?

La stella della lista, a parte lui ovviamente, potrebbe essere Ilaria Salis, la 39enne detenuta in Ungheria con l’accusa di lesioni aggravate contro alcuni manifestanti di estrema destra. «Siamo sconvolti per quello che le sta capitando», ha informato Santoro. Comunque, Salis in lista? «Non è condannata di niente, quindi se lei volesse candidarsi alle Europee potrebbe farlo. Ovviamente», ha tenuto a sottolineare, «bisogna chiedere a lei. Noi siamo favorevolissimi alla battaglia che si fa per la sua liberazione».

Santoro, la cui lista punta forte sul «pacifismo», potrebbe schierare un tris d’assi. Detto della Salis, ecco Ignazio Marino l’ex sindaco “alieno” di Roma, e l’ex collega di Riace Mimmo Lucano. Al fianco del vecchio tele-tribuno, “Diem 25”, il movimento fondato da Varoufakis, ex ministro greco delle Finanze. Fa le cose in grande, Michele. Al centro c’è «la questione meridionale».

 

Dell’Italia, non del Peloponneso. «È una piattaforma per chi non si riconosce nella politica». L’auspicio, di Santoro, è che la gente riconosca la lista. Il meridione, dicevamo. Il salernitano ex mattatore di “Sciuscià” e “Annozero” se la vedrà con buona probabilità con l’antico collaboratore Sandro Ruotolo, napoletano, anche lui a lungo nel servizio pubblico e da qualche mese baffo armato di Elly Schlein, ruolo responsabile della comunicazione Dem. Se sarà, saranno candidati entrambi nella circoscrizione Sud. Mezzogiorno di Fuoco. 

 

Chi farà Gary Cooper? All’orizzonte si intravede un altro contendente, Vincenzo De Luca: si dice che punti pure lui alla vecchia Europa. Sarebbe un triello. Stallo messicano. Pardon, campano. Come farà Santoro a superare, da solo, il 4% necessario per arrivare a Bruxelles? In serata, ospite di “Otto e Mezzo”, fa intendere che non scarterebbe un’alleanza con Bonino, Calenda e compagnia. Oggi però- attenzione- il suo problema è un altro: «Devo raccogliere 150mila firme, non sarà semplice». Altro che 4%... Poi aggiunge: «È la sfida più difficile della mia vita». Quale, essere eletto o riuscire a presentare la lista?

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