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Piemonte, Taruffi e Baruffi: chi sono i due che hanno affondato il campo largo

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Igor Taruffi e Davide Baruffi. L'assonanza dei cognomi potrebbe far pensare all'inizio di una barzelletta, ma non è così. O meglio, per certi versi le loro gesta hanno creato non poca ilarità all'interno delle sedi dei partiti. Di centrodestra. Eh sì perché i due sono il braccio destro e il braccio sinistro di Elly Schlein e la segretaria dem ha incaricato proprio loro di gestire le trattative per individuare i candidati governatori nelle regioni al voto. E, buttando un occhi in Basilicata e uno in Piemonte, i risultati non sono stati proprio dei migliori. 

Il primo, il Taruffi, viene da una storia di militanza a sinistra fra Rifondazione e i successivi cespuglietti rossi in salsa Fratoianni. Ha il merito di aver creato in Emilia Romagna la lista che candidò Elly Schlein e, come ricompensa, la segretaria gli ha affidato l'organizzazione del Nazareno. Il secondo, il Baruffi, è un regalo del governatore dell'Emilia Romagna. Fedelissimo di Bonaccini, è ora responsabile degli enti locali del Pd. 

 

 

Le loro gesta sono note in tutte le sezioni locali dem e ogni volta che compaiono sul territorio, qualcuno comincia a fare gli scongiuri. Dopo il capolavoro Lacerenza in Basilicata, i due sono subito ripartiti alla volta del nord per incasinare i piani del campo largo anche in Piemonte. Come raccontato da Il Tempo, prima di tutto, hanno fatto fuori due candidati che avevano un discreto supporto fra la base dem, la deputata Chiara Grimbaudo e il capogruppo in regione Daniele Valle. Poi ecco il colpo da maestri: piazzare l'unica politica piemontese che non piace a nessun big del Pd. Gianna Pentenero, rossissima con un passato nella Cgil, è assessore a Torino ma è anche quella più lontana dal sindaco Lo Russo. Idem fra le preferenze del deputato Mauro Laus, portatore di ingenti pacchi di preferenze per il Pd piemontese.

 

 

Ciliegina sulla torta, oltre ad aver spaccato il partito, hanno distrutto pure il campo largo, unica possibilità per contendere il Piemonte al governatore uscente del centrodestra, Alberto Cirio. La prima ad andare su tutte le furie è stata la grillina Chiara Appendino, ex sindaca di Torino che ambiva al sostegno di tutta la coalizione. A ruota è intervenuto anche Giuseppe Conte che, sul suo profilo X, ha annunciato che il Movimento andrà da solo con un suo candidato: "Abbiamo avuto alcune difficoltà oggettive, in particolare perché a Torino abbiamo una giunta che sta lavorando andando in direzione opposta alla giunta di Chiara Appendino. Il Pd ha scelto una sua candidata, ne prendiamo atto, il M5S provvederà a individuare un suo candidato, ma questo non vuol dire diventare nemici. Al centro ci deve sempre essere la buona politica"

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