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Beppe Grillo umilia Di Maio: "Vive dentro un bidone di petrolio"

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Il Beppe Grillo versione showman, come ai vecchi tempi andati, ne ha per tutti ma soprattutto per Mario Draghi e Luigi Di Maio. E non nomina mai, mai, mai Giuseppe Conte. Segno che tra lui e l'avvocato, il leader politico del Movimento 5 Stelle a cui il comico genovese è stato "costretto" a lasciare lo scettro, forse non c'è un grande feeling. 

Lo show di Grillo si chiama "Io sono un altro" ed è il pretesto perfetto, come suggerisce il Corriere della Sera, per qualche attacco ad affetto dal palco. Dal Teatro Nazionale di Milano l'uomo che ha fondato i 5 Stelle con Gianroberto Casaleggio spiega di essersi pentito di aver suggerito di fare ministro Roberto Cingolani ("Mi ammazzerei") e si scatena quando parla del suo ex delfino, Di Maio. "Solo il nome mi inquieta un po'. Era politicamente il più bravo di tutti. Ministro del Lavoro, ministro degli Esteri, ora è un diplomatico. Vive dentro a un bidone di petrolio e quando si abbassa il prezzo esce". Di sicuro, con l'ex leader non scorre più buon sangue da tempo, ben prima della fallimentare scissione con annesso flop elettorale dell'attuale rappresentante Ue nel Golfo Persico

 

 

 

In quel caso fu decisivo il ruolo di Mario Draghi, malvisto da Conte e 5 Stelle a cui Di Maio aveva invece legato il proprio destino politico. Grillo spiega di aver profetizzato a SuperMario l'approdo al Quirinale: "Le fragole sono mature", gli dice Beppe. "I mirtilli ancora no", replica l'allora premier, che lo avrebbe però bollato come "geniale" per quanto fatto in politica (stando almeno alle confessioni di Grillo...). 

 

 

 

Il fondatore del Movimento avrebbe cercato in ogni modo di blindare Draghi a Palazzo Chigi: "Devi stare lì, portarci fuori dai casini". Operazione fallita, perché "dal giorno dopo lui non ha più salutato nessuno dei nostri, neppure Fico che era la terza carica dello Stato". Com'è finita, è noto a tutti.

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