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Bonelli-Fratoianni, effetto-Salis? Tam-tam da incubo: le indiscrezioni

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Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni puntano a superare la soglia di sbarramento del 4 per cento e accaparrarsi tre seggi al Parlamento europeo. E la scelta di candidare Ilaria Salis, la donna di 39 anni ai domiciliari in Ungheria, apparsa in catene durante il processo, spingerebbe la coppia oltre il 3,6% che aveva preso alle politiche del 2022.

Pare che la Salis possa attirare i voti dei giovani e spingere Alleanza Verdi e Sinistra a giocare una partita "tutta a sinistra, col rischio calcolato della concorrenza interna con Pd e M5s, a cui sperano di unirsi in alleanza dopo il voto", come osserva La Stampa.

 

 

"Non penso che sia solo una candidatura di sinistra, ma anche del mondo liberale e moderato", assicura Bonelli, ospite di Enrico Mentana a L’ultima parola su La7, difendendo la scelta di Avs di puntare sulla Salis. Seduto accanto a lui c'è Fratoianni che pure rivendica la candidatura dell'insegnante arrestata in Ungheria: "Candidare Ilaria intanto vuol dire rompere il silenzio, scegliere di agire. A un certo punto il papà ha detto ’basta con il silenzio' e noi abbiamo messo a disposizione le nostre liste. Parliamo di una donna di 39 anni, che è stata 16 mesi in carcerazione preventiva. Questo rappresenta l’Europa che noi non vogliamo".

 

 

"Noi immaginiamo un’Europa della libertà e della democrazia, altrimenti non è Europa", osserva Bonelli. "Più volte l’Ue è intervenuta condannando l’Ungheria di Orban per aver violato i diritti umani. A chi stanno a cuore questi valori non può restare indifferente rispetto a quanto accaduto alla Salis".

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