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Coi voti dei 5s ripristinato il vitalizio a De Lorenzo

venerdì 25 aprile 2025

3' di lettura

L’Ufficio di Presidenza della Camera, mercoledì, ha deciso all’unanimità di ripristinare il vitalizio a Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità (sotto le presidenze di Giulio Andreotti e Giuliano Amato) arrestato nel 1994 (poco dopo essersi dimesso da ministro) con l’accusa di corruzione in uno dei tanti filoni delle inchieste di Tangentopoli (fu condannato nel 2001). De Lorenzo, oggi 87enne, medico di professione e napoletano di nascita, è stato deputato per il Partito Liberale Italiano dall’83 al ’94 Anche i Cinquestelle hanno votato favorevolmente. Ed è psicodramma: Giuseppe Conte, stando a quanto filtra, non ne sapeva nulla e lo ha appreso ieri dalla stampa (il Fatto Quotidiano è stato il primo a darne notizia), strigliando - e non poco - i suoi. De Lorenzo, che fece la riforma del Servizio sanitario nazionale, ha ottenuto la riabilitazione completa e quindi, in base alla delibera dell’ex presidente piddina della Camera Laura Boldrini del 2015, l’ufficio di Presidenza della Camera ha deciso di restituirgli il vitalizio.

La richiesta di De Lorenzo risale al 18 luglio 2024, dopo che il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva accolto la richiesta di riabilitazione. De Lorenzo aveva spiegato di aver risarcito integralmente le associazioni private e il Ministero e di non poter restituire altre somme. Alla fine la Cassazione gli ha dato ragione ed è stato riabilitato: una decisione che ha provocato parecchio subbuglio nel Movimento Cinque Stelle. Il leader, Giuseppe Conte, non ha gradito il via libera da parte dei suoi. Anche se è vero che a livello tecnico l’Ufficio di presidenza della Camera avrebbe solo accertato i presupposti della delibera del 2015 in relazione alla situazione di De Lorenzo (in dieci anni, sulla stessa base, sarebbero stati ripristinati altri nove vitalizi). Nulla da fare: Conte non ha trattenuto la propria rabbia, tanto che ieri i deputati pentastellati hanno dovuto precisare in una nota che «il ripristino del vitalizio dell’ex ministro Francesco De Lorenzo è stato frutto dell’applicazione di una sentenza del Tribunale di sorveglianza che ha disposto la sua riabilitazione».

E ancora: «A regolamentazione attuale sarebbe un atto dovuto, ma riconosciamo l’errore politico commesso in Ufficio di presidenza, di cui ci assumiamo la nostra parte di responsabilità. Ci batteremo pertanto per una modifica per eliminare definitivamente la possibilità per un riabilitato di riottenere il vitalizio, in linea con l’azione storica del Movimento 5 Stelle grazie alla quale è stato ridotto il numero dei parlamentari, sono stati tagliati 100 milioni di vitalizi ed eliminati centinaia di privilegi». Sulla scia di quanto avvenuto, il leader del M5S avrebbe chiesto maggiore attenzione sui ogni provvedimento con queste parole: «Quando si tratta di vitalizi e privilegi bisogna balzare sulla sedia e drizzare le antenne». Questo il ragionamento che gli esponenti pentastellati dovranno tenere bene a mente, onde evitare l’ira del proprio capo: le carte vanno analizzate con molta attenzione, specie sullo spinoso tema dei vitalizi, perché la frittata è sempre dietro l’angolo. In ogni caso, l’assegno per De Lorenzo sarà parzialmente retroattivo perché si calcolerà a partire dal giorno della riabilitazione, ovvero il 18 luglio 2024. 

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