Gli Stati Uniti di Donald Trump attaccano l'Iran: nel mirino tre siti nucleari, quello di Fordow in particolare. Ancora poco chiari gli effetti sortiti dall'attacco, se non che gli ayatollah hanno reagito con un diluvio di missili su Israele. Da par suo, Idf risponde al fuoco.
In questo contesto si fa sentire il Cremlino, che parla di "mondo diretto verso il caos". Insomma, tensione alle stelle. Uno scacchiere internazionale complesso, drammatico, in cui può accadere di tutto. Già, perché Israele ha detto chiaro e tondo che la guerra all'Iran non è finita. Trump ha annunciato che, in caso di attacchi da parte di Teheran alle basi Usa, la risposta sarà ancor più dura.
Bene, in tutto ciò che succede? Succede che Nicola Fratoianni non si smentisce e sui social ecco che tira in ballo... il governo Meloni. Ossessionato, il leader di Sinistra italiana: tutto porta a Giorgia Meloni, almeno secondo il deputato. "Gli Usa entrano direttamente in guerra. Nella notte Trump ha annunciato di aver attaccato tre siti nucleari in Iran. Un pericoloso salto di qualità che spinge al massimo l’escalation militare e mette a rischio l’intero pianeta - ha premesso -. Come se non bastasse, Trump ha bombardato l’Iran senza l’autorizzazione del congresso americano, quindi si tratta di azioni illegali non solo rispetto al diritto internazionale ma anche dal punto di vista dell’ordinamento costituzionale americano, come denunciato da molti parlamentari e in modo particolarmente forte dai democratici Bernie Sanders e Alexandria Ocasio Cortez". Finita? No: "Aspettiamo subito il governo italiano in Parlamento. Occorre una immediata e decisa iniziativa diplomatica per fermare l’escalation e far tacere le armi", conclude Fratoianni. Peculiare...