In una intervista a La Stampa il ministro degli Interni Matteo Piantedosi contesta il parere negativo della Cassazione sul Dl Sicurezza e alle opposizioni la prendono malissimo. Un esempio? Filippo Sensi, ex portavoce di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e oggi senatore del Pd commenta indignato su X: "Le avevo viste quasi tutte, ma non ancora un ministro dell’interno che dice che la Cassazione - ripeto, la Cassazione - sarebbe 'ideologica'. Quando perdi il senso dello Stato, e dovresti esserne una istituzione, hai perso tutto. Non è solo inaudito e grave, è pericoloso".
Secondo il capo del Viminale quello della Cassazione sul dl Sicurezza "mi sembra un esercizio connotato da una forte impostazione ideologica". "Mi sfugge quali principi della Costituzione violerebbe", sottolinea Piantedosi. "Quanto poi alla scelta della decretazione d'urgenza, se il giudizio sulla legittimità costituzionale fosse limitato all'opinione dell'ufficio del Massimario della Cassazione, allora sì che avrei il timore di vivere in un Paese che ha perduto i fondamentali riferimenti degli equilibri costituzionali tra i poteri".
Piantedosi ha riferito che potrebbe arrivare domani in Cdm il nuovo Decreto flussi triennale, per regolare gli ingressi di circa mezzo milione di lavoratori non comunitari dal 2026 al 2028. "E' un decreto i cui contenuti di dettaglio sono ancora in discussione in queste ore ma con il quale il Governo proseguirà nella sua ferma determinazione di consentire canali legali di ingresso soprattutto a beneficio di importanti settori della nostra economia".
"E' uno dei pilastri della nostra azione insieme al fermo contrasto agli ingressi gestiti da veri e propri trafficanti di essere umani", aggiunge il ministro. Sulla proposta del vicepremier Matteo Salvini di "circoscrivere" il reato di tortura e di dotare la polizia penitenziaria di taser, Piantedosi si è detto "sempre molto d'accordo sull'esigenza di tutelare gli agenti e di dotarli di tutti i possibili strumenti utili per proteggere i cittadini e se stessi, sempre nell'ambito di una cornice di legalità".
Al ministro dell'Interno viene chiesto un commento sulla procura della Corte penale internazionale che contesta all'Italia la mancata collaborazione nel caso Almasri: "Ho risposto dettagliatamente sul caso ben quattro volte in Parlamento - ricorda -. In quelle circostanze credo di aver delineato in termini chiari le ragioni di tutela dell'interesse nazionale e di protezione dei cittadini italiani".