Detto, fatto. La sinistra attacca il governo per non aver ancora sgomberato Casapound? Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha smontato subito ogni tipo di accusa ideologica. "Anche CasaPound rientra, io sono stato da prefetto di Roma quello che l'ha inserito nell'elenco dei centri che sono da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno", ha spiegato il Viminale interpellato a margine del Meeting di Rimini dopo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano. A chi gli ha fatto notare che il collega di governo Alessandro Giuli ha detto che l'immobile di CasaPound potrebbe non essere sgomberato, il ministro spiega: 'Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città".
Piantedosi è anche tornato sul video su Almasri che, nella giornata di ieri - venerdì 22 agosto -, era circolato sui social. Nella clip si vede il torturatore libero mentre aggredisce a mani nude una persona. "L'ho visto, l'ho visto il video" di Almasri "sui social. Le ricostruzioni sembrano attribuire quel video a molti anni fa".
A chi gli ha chiesto se non ci sia amarezza per non averlo assicurato alla giustizia ha replicato che "nessuno ha mai pensato che quel personaggio fosse un personaggio meritevole di qualche considerazione. Io ho firmato un decreto di espulsione che si fondava in quota parte anche sugli elementi di pericolosità del soggetto. Sono stato anche un po' discusso per questo. Fa parte di considerazioni di giustizia, tutelare l'interesse degli italiani in Italia e all'estero" che è il motivo per cui è stato rimpatriato in Libia, per "garantire la sicurezza degli italiani sul territorio italiano e all'estero".