Non sono i rappresentanti di Fratelli d'Italia e del centrodestra, calabrese e nazionale, a protestare contro la candidatura nelle fila del centrosinistra di Donatella Di Cesare, la filosofa che poco più di un anno fa espresse un commosso commento su X in ricordo di Barbara Balzerani, celebre esponente delle Brigate Rosse scomparsa nel marzo del 2024. L'opinionista, già nota per le sue posizioni piuttosto ambigue sulla guerra in Ucraina, è uno dei nomi più famosi in lista a sostegno di Pasquale Tridico, il candidato governatore espressione del Movimento 5 Stelle.
Mentre l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis su X difende la Di Cesare, accusando "i postfascisti" di imbastire campagne denigratorie ad personam, sul Foglio interviene Luca Tarantelli, figlio del docente universitario Ezio Tarantelli, economista riformista d'area Cisl, barbaramente ucciso proprio dai terroristi delle BR a Roma, nel 1985, in uno degli ultimi, eclatanti e più efferati capitoli degli Anni di Piombo.
La Di Cesare aveva ricordato gli "ideali" della Balzerani, la "Compagna Luna". "Ideali? Non sono ideali, è finta politica travestita da finti ideali. E poi basta conoscere la storia e leggere i loro scritti per sapere che per i brigatisti i fini rivoluzionari e i mezzi violenti erano inscindibili". Luca Tarantelli non è un pericoloso reazionario, tutt'altro: "Da elettore di centrosinistra sono sconcertato e disgustato. Mi aspetto che le candidature siano in linea con i valori democratici e della civiltà occidentale". Evidentemente, però, la capolista di Avs alle regionali in Calabria non rientra in questa categoria. censurando la capolista di Avs alle regionali in Calabria.
"Questo suo tentativo di nobilitare la lotta armata - ribadisce il figlio di Tarantelli - è inaccettabile prima di tutto come prospettiva intellettuale. Ma vedere che ora viene addirittura candidata dalla sinistra mi produce disgusto".