Clemente Mastella è un fiume in piena. La vittoria del centrodestra nelle Marche è per il sindaco di Benevento un chiaro segnale che "il campo largo" pensato così "fa fatica". Il timore è che tutto il centrosinistra "rischia di lasciarsi soggiogare dalla logica dell'asino di Buridano che morì di fame perché incapace di scegliere cosa mangiare tra due cibi".
Risultato? "L'euforia del centrodestra, derivante dalla vittoria nelle Marche, potrebbe contagiare altri territori e in Campania o si fa un programma attinente e si recuperano gli elementari della grammatica politica o si rischia davvero di continuare a perdere pezzi e riaprire la partita: la provincia di Caserta già rischia di essere persa, continuando così si va a sbattere davvero".
"Il campo largo - prosegue il leader di Noi di Centro - non parla più a tutta una parte, maggioritaria, del Paese. Non si può restare ostaggio di logiche massimaliste". Un esempio è proprio la Flotilla, la nave diretta a Gaza con tanto di parlamentari dem. Eppure per Mastella "la vicenda della Flotilla è emblematica. È una iniziativa coraggiosa e nobile ma è fuori da ogni canone istituzionale e non accettabile che sia rimasto inascoltato perfino l'appello del Capo dello Stato e della Chiesa italiana". Da qui l'avvertimento a Partito democratico e Movimento 5 Stelle: "Le aree centrali del campo largo non possono tollerare né scivolamenti verso le aree radicali, né riproposizioni dell'estremismo giustizialista. Sulle liste in Campania vale la Costituzione. Fuori chi ha problemi di camorra o reati gravi contro la Pa, per il resto no al Politburo etico di ex togati e arbitri del bene e del male".