La scrittrice ha anticipato la premier, i lettori sono arrivati prima degli elettori, Giorgia Meloni ha conquistato le librerie e poi le urne. I dati di vendita del suo Io sono Giorgia. Le mie radici le mie idee pubblicato da Rizzoli l’11 maggio 2021 – più di un anno e mezzo prima del voto - sono stati il termometro di un gradimento che dalle classifiche dei libri è rimbalzato di sondaggio in sondaggio per sfociare nella vittoria elettorale. A pochi giorni dall’uscita, il suo libro era già in cima alle classifiche e ci è rimasto a lungo, fino a vendere quasi 200mila copie. Cifre strabilianti, da bestseller, in un mercato editoriale con troppi scrittori e sempre meno lettori. Lo storytelling di Giorgia Meloni senza filtri, il racconto della sua infanzia con un padre che non c’era, la madre Anna, la sorella Arianna, il rapporto con i nonni Maria e Gianni e poi la passione perla politica, il rimpianto per la maternità tardiva, la sua idea di destra, ha folgorato i lettori. Un libro che ha superato le barriere dell’ideologia per attrarre anche chi era semplicemente curioso di saperne di più di quella Giorgia, così tenace e determinata che, partita dalla Garbatella, si era fatta largo in politica.
Il cuore del mondo editoriale che – come sappiamo – batte a sinistra fu scosso dall’ascesa di una politica, per di più di destra, in quel territorio fino a quel momento (non era ancora arrivato lo tsunami de “Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci) considerato una riserva. A malincuore gli intellò dovettero constatare il successo della Meloni senza riuscire a leggere che tra le righe di quell’exploit editoriale c’era scritto il segno di un cambiamento, il primo atto di una rivoluzione politica. Il libro è stato ristampato ripetutamente, tradotto in Francia in Spagna e, da giugno, è arrivato nelle librerie americane con il titolo I am Giorgia. My roots, my principles pubblicato da Skyhorse Publishing con la prefazione di Donald Trump Jr., figlio del tycoon.
Ieri a sorpresa Trump si è trasformato in critico letterario e, a margine della firma degli accordi di pace per Gaza, dopo aver elogiato la Meloni per essere l’unica donna e averla apprezzata perla sua bellezza, ha scritto su Truth un post-bomba che ha colpito contemporaneamente il mondo politico e quello editoriale. «Giorgia Meloni, la grande Primo Ministro d’Italia, ha scritto un nuovo libro, “I’am Giorgia. My roots, my principles. Giorgia sta facendo un lavoro incredibile per il meraviglioso popolo italiano».
E ancora: «il volume esplora il suo percorso di fede, famiglia e amore per la patria, che le ha dato la saggezza e il coraggio necessari per servire la sua nazione e rendere orgoglioso il suo popolo. È un’ispirazione per tutti, compratene una copia». Il post, corredato dalla foto del libro e dal link all’acquisto del volume, è stato rilanciato dai media americani e italiani, diventando virale nel giro di poche ore. Giorgia Meloni ha apprezzato il gesto e subito ringraziato: «Molto gentile, amico mio. Penso che sia importante che la gente sappia chi sei e da dove vieni, per giudicare se sei sincero nel tuo percorso politico», ha scritto sui suoi social.
Non bisogna essere esperti di marketing per prevedere che nelle prossime ore I am Giorgia volerà altissimo anche nelle classifiche americane con inevitabili ripercussioni su quelle italiane che saranno travolte dall’onda lunga del messaggio di Trump. Una recensione che, al di là del valore simbolico, vale migliaia e migliaia di copie vendute. Un colpaccio. Ovviamente ci sarà tutto quel mondo – già disorientato dalla scalata editoriale della Meloni nel 2021 – che, livido d’invidia, storcerà il naso, punterà il dito contro le vendite spinte dalla sponsorizzazione del Presidente.
L’abbinata Meloni-scrittrice e Trump-recensore farà venire l’orticaria a quelli che scrivono i libri per pochi intimi, convinti di sfornare capolavori che il popolo non riesce a comprendere e, per questo, non sfondano in classifica. La crisi isterica verrà anche a coloro che invece i libri li vendono però credono che il mestiere di scrivere sia prerogativa di chi naviga nelle acque pure e cristalline della sinistra e dei suoi giusti principi. Ma siamo pronti a scommettere qualsiasi cosa che per una recensione dell’odiato, esecrabile, rozzo e scomposto critico letterario Donald Trump, tutti questi scrittori benpensanti e benparlanti se in pubblico si mostrerebbero sdegnati, nel chiuso delle loro stanze farebbero salti di gioia. Perché se dietro c’è l’orrido e grezzo Donald Trump, davanti ci sono milioni di followers, tutti potenziali lettori. Pecunia non olet...