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Attentato a Ranucci, la solidarietà di Meloni e Salvini. La sciacallata lampo di Di Battista e Bonelli

di Redazione venerdì 17 ottobre 2025

3' di lettura

Tutta la politica, di ogni colore, esprime solidarietà a Sigfrido Ranucci. Ma c'è chi già specula su quanto accaduto nella notte davanti alla casa del giornalista di Report a Pomezia, in provincia di Roma. La sua auto e quella della figlia sono state distrutte da una bomba che aveva il "potenziale per uccidere" chiunque fosse stato nelle vicinanze. Sul posto sono quindi arrivati carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. Le indagini al momento sono ancora contro ignoti.

Nel frattempo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime "piena solidarietà" a Ranucci e "la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere". "Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia", scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega. Di "gesto gravissimo, vile, inaccettabile" parla anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza". "Esprimo ferma condanna per il grave atto intimidatorio subito dal giornalista Sigfrido Ranucci e dalla sua famiglia, ai quali rivolgo la mia piena solidarietà - sottolinea il vicepremier Antonio Tajani -. Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza". 

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Tanti i messaggi dai partiti di centrosinistra. Qualcuno però tende a confondere la critica a Ranucci e la volontà di mettere in atto un gesto doloso di tale enorme gravità. Un sillogismo, questo, assolutamente strumentale e soprattutto fuori luogo visto il momento. 

Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, attacca: "Le parole di Ranucci, che ha denunciato un «clima di isolamento e di delegittimazione» nei suoi confronti, ricordando le minacce, il proiettile di P38, i pedinamenti e i dossieraggi anche dall'estero, descrivono una situazione inquietante e indegna di un Paese democratico. Chi in questi anni ha attaccato Ranucci e la redazione di Report, arrivando perfino a chiedere il fermo della trasmissione, rifletta e chieda scusa. Alimentare campagne di delegittimazione contro chi fa inchieste coraggiose significa rendersi complici di un clima d'odio che oggi esplode in tutta la sua gravità. Difendere Ranucci e Report significa difendere il diritto dei cittadini a conoscere la verità, a controllare il potere e a vivere in una democrazia fondata sulla libertà di informazione. Lo Stato deve garantire piena protezione e sostegno a chi svolge con coraggio un lavoro essenziale per la trasparenza e la giustizia." 

Dello stesso tenore il commento di Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle: "Quando i giornalisti vengono lasciati soli da un 'potere' che in realtà dovrebbe proteggerli; quando le Istituzioni attaccano la libera informazione (sempre più rara); quando la politica o gli pseudo-politici delegittimano continuamente coloro che hanno il coraggio di denunciare, di informare, di combattere con notizie e verità mafia, corruzione e genocidi in diretta streaming; beh allora qualche balordo (speriamo siano solo balordi) si sente autorizzato a fare quel che è stato fatto stanotte a Sigfrido Ranucci. Mi auguro che adesso tutte le alte cariche dello Stato esprimano la massima solidarietà ad un Giornalista perbene e libero che stanotte sarebbe potuto morire. La mia solidarietà e la mia gratitudine a Sigfrido Ranucci. Coraggio, Sigfrido, non mollare!". 

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