"Prima della votazione che l’ha salvata in Parlamento, piagnucolava davanti alle telecamere. Appena ottenuta l’immunità, si è asciugata le lacrime ed è tornata ad attaccarmi: veleno a fiumi, accuse e solite distorsioni, come se un ruggito da tastiera sostituisse la ragione": Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d'Italia, lo ha detto a proposito della collega di Avs Ilaria Salis, la cui immunità da parlamentare è stata messa in discussione nei giorni scorsi. La Salis, ex attivista, è accusata in Ungheria di aver partecipato al pestaggio di estremisti di destra ungheresi durante una manifestazione a Budapest.
Dopo un anno di detenzione in Ungheria, la Salis è stata eletta al Parlamento Ue ottenendo anche l'immunità. E nei giorni scorsi la richiesta di revoca è stata respinta. La Donazzan, allora, ha fatto notare un cambio di atteggiamento dell'ex attivista prima e dopo la votazione che l'ha salvata. Il riferimento è ad alcune dichiarazioni della Salis, che qualche giorno fa sui social ha scritto: "In aula a Strasburgo la collega Elena Donazzan, di Fratelli d'Italia, si è permessa di dire che io avrei provato a "giustificare"la strage dei carabinieri a Verona (i militari rimasti uccisi durante un tentativo di sgombero, ndr). Poiché hanno pochi argomenti,si inventano stron**te manipolando tutto ciò che possono manipolare".
La Donazzan, allora, ha controbattuto in un post su Facebook: "Eppure il suo curriculum parla chiaro: occupazioni abusive, quattro condanne per resistenza a pubblico ufficiale, ventinove denunce all’autorità giudiziaria e un seggio europeo usato come scudo, non come missione. Complimenti, compagna Salis: da imputata a moralista è un salto notevole. Io, invece, resto qui. Sempre al servizio degli italiani. Senza bisogno di immunità". E ancora: "Dietro a una Salis piangente…si nasconde un rovo avvelenato".