Altro giro, altra corsa e altro insulto nei confronti del presidente del Consiglio. Ormai in Italia si fa a gara a chi la spara più grossa. L’ultimo, e non isolato, insulto grillino è arrivato dalla parlamentare grillina Maiorino: “Meloni è la cheerleader di Trump”. Mentre si trattano temi delicati come la pace e la stabilità del Paese, ecco che nel M5S si pensa maggiormente a fare “la caciara”. A risponderle per le rime scende in pista una che il termine lo conosce bene, Francesca Sequani, campionessa italiana di cheerleading. L’atleta è stata tirata in ballo telefonicamente dalla trasmissione di Rai Radio1 Un giorno da pecora e, a precisa domanda, cioè se la premier Meloni è una cheerleader di Trump, la Sequani ha risposto in modo chiaro: “Si tratta di una considerazione frutto dell’ignoranza, una cheerleader ha qualcuno che tifa per lei, non il contrario”.
Insultare la quarta carica dello Stato, evidentemente, non porta bene e non è stata una buona idea farlo nemmeno per il segretario della CGIL, Maurizio Landini: il termine “cortigiana” che lui ripeterebbe con disinvoltura, infatti, vuole dire “prostituta” e l’Accademia della Crusca lo ha bacchettato. Così come il paragone tra Meloni e Gollum, il personaggio cattivo e tormentato de “Il Signore degli Anelli”. Davide Faraone, deputato di Italia Viva, ha rimediato dalla stessa premier una bella lezione di vita e politica: “Gollum è un personaggio che fa di tutto per mantenere il potere. Io, per mantenere il potere, non sarò disposta a fare quello che ho visto fare a molti dei miei predecessori”. Ora arriva persino la campionessa italiana di cheerleading a mettere in riga la Maiorino circa le parole in aula dell’esponente pentastellata. Quando non si conosce bene il senso delle parole, meglio non usarle. Nell’immaginario collettivo, mutuato dagli Usa, le cheerleader sono quelle che sostengono la squadra di casa. “Ma quelle non sono vere cheerleader, per quanto mi riguarda non sono niente. In America quella è una categoria a parte e si chiama ‘side lines’. Le cheerleader agoniste non vanno a tifare nessuno”. Quindi secondo lei questa frase rivolta alla premier è stata offensiva?
Risposta: “Direi semplicemente che è frutto di pura ignoranza, quindi non me la prenderei”, ha risposto Sequani alla domanda dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Ricordiamo che la senatrice Maiorino è usa all’insulto roboante. Fu lei a definire il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “influencer prezzolato al servizio di Israele”.