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Silvia Salis peggio di Laura Boldrini: "I populisti di destra e le donne"

giovedì 6 novembre 2025
Silvia Salis peggio di Laura Boldrini: "I populisti di destra e le donne"

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Non saremo dalle parti del "patriarcato" usato come clava politica, ma quando Silvia Salis unisce nel suo ragionamento i partiti di destra e le donne ci si avvicina in maniera piuttosto preoccupante. L'intervista a La Stampa della sindaca di Genova, sempre più lanciata come tuttologa nel panorama nazionale, sembra essere una conferma delle ambizioni romane della ex campionessa dell'atletica azzurra.

La Salis lancia un appello alle donne in Parlamento, da Meloni a Schlein "affinché insistano per un fronte comune e, soprattutto, affinché coinvolgano i colleghi: questa battaglia riguarda tutti. Bisogna iniziare ad avere la lungimiranza e il coraggio di trattare la parità di genere non solo come tema sociale ma anche economico: ci dobbiamo investire centinaia di milioni di euro perché finché ci sarà un Paese dove metà della popolazione andrà a un terzo della velocità a cui potrebbe andare, saremo un Paese affaticato e in ritardo".

Le pari opportunità, sottolinea, "vogliono dire proprio poco, io dico sempre che più un Ministero per le pari opportunità ne servirebbe uno per le pari probabilità. Ci mancherebbe che mi dici che non posso diventare amministratrice delegata, ma voglio vedere che probabilità ci sono che io lo faccia. Quello che manca alle donne oggi è la stessa probabilità di un uomo di accedere alle cariche più importanti, e allora ci vorrebbe un ministro che se ne occupi".

L'educazione affettiva, continua la prima cittadina, rientra nell'investimento: "Eccome. È un investimento economico da fare oggi, anche se non darà risultati oggi. È una battaglia che le donne della politica, di tutti gli schieramenti, possono e devono portare avanti per il futuro. Perché è un'occasione: ognuna di noi arriva ai vertici per motivi legati a fattori diverse, perché non c'è una struttura".

Dopo l'appello ecumenico, ecco però come da tradizione delle opposizioni l'attacco diretto alla premier: secondo Salis, Meloni denuncia la violenza sessista molto meno rispetto a quanto denuncia gli attacchi al suo operato "perché il populismo di destra ha identificato il femminismo con le donne di sinistra. Incontro molte donne che rivendicano con orgoglio di non essere femministe, e tutte le volte vorrei chiedere loro cosa significa: sono felici che in Italia quasi una donna su due non lavori, e che questo le rende più esposte alla violenza domestica?E poi incontro molti uomini che dicono: non sono né femminista né maschilista". 

"La violenza - conclude - nasce dalla debolezza. Quando le persone non vengono allenate al ragionamento, diventano violente. Se non sono abituato a gestire una donna di potere, allora, le do della p***na. Un'educazione sessuo-affettiva, almeno quella che io auspico, ti imporrebbe di domandarti perché apostrofi così quella donna, anziché dirle che non ti piace il suo lavoro: al posto di metterla in discussione, la delegittimi e basta, perché vuoi annientarla, e vuoi annientarla perché non la riconosci".