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Stefano Bandecchi: "Che presa in giro il reddito di Fico..."

domenica 16 novembre 2025

2' di lettura

«La Campania può cambiare, ma serve coraggio. Fico è un bluff che farà danni». Stefano Bandecchi, il terzo incomodo nella corsa alle Regionali campane (si vota il 23 e 24 novembre), attacca a testa bassa. Dopo due mesi di campagna elettorale il sindaco di Terni spiega di aver ascoltato un racconto sempre uguale. «Sanità allo sfascio, trasprti da terzo mondo, commercio e industria in affanno, giovani costretti a fuggire. La Campania, secondo tutti gli studi, è oggi tra le tre regioni peggiori d’Europa per rischio povertà e qualità del welfare. Dieci anni di governo stabile e potentissimo non hanno risolto nulla: anzi, i problemi sono aumentati». Un colpo al centrosinistra. «Roberto Fico non ha esperienze amministrative, non conosce la macchina regionale e non offre alcuna idea concreta. Un uomo che predicava “onestà” e combatteva la casta mentre secondo la stampa aveva una colf in nero e una barca da mezzo milione, ormeggiata — sembrerebbe — su area del porto militare. Il suo “reddito di cittadinanza regionale” è l’ennesima presa in giro: soldi non ce ne sono, sarebbe un fallimento annunciato».

Un colpo anche al centrodestra. «In dieci anni non ha inciso, incapace di costruire un’alternativa reale. Candidare Cirielli all’ultimo momento, per poi vederlo tornare il giorno dopo sulla poltrona romana, dice tutto. La verità è che per cambiare la Campania serve rompere con chi l’ha governata negli ultimi vent’anni, responsabile di clientelismi, favoritismi e della trasformazione dei diritti in favori». Cosa propone dunque Dimensione Bandecchi, la sua lista? «Io non devo proteggere amici né partecipare a sistemi clientelari. Voglio solo restituire dignità a questa terra e costruire una Regione che funzioni davvero. La Campania merita molto di più. E può ottenerlo. Questa regione ha enormi potenzialità, ma ha bisogno di una guida manageriale, moderna, libera da apparati e ricatti politici. A Terni ho dimostrato che amministrare bene è possibile: bilanci in ordine, servizi che funzionano, “Lavoro di cittadinanza” al posto dell’assistenzialismo. Da imprenditore sono abituato a risolvere problemi, gli altri li creano».

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