Lo sciopero generale è stato programmato con tanto anticipo che molti domani scenderanno in piazza senza sapere neanche bene per cosa. Manco Maurizio Landini, probabilmente, aveva le idee così chiare quando proclamò la protesta.
La motivazione ufficiale è la “manovra ingiusta”. La stessa che ha ricevuto il via libera, ovviamente non senza alcune critiche, da tutte le altre parti sociali, sia datoriali sia sindacali. Ma la realtà è che si era in piena euforia pro-pal, i sindacati di base Usb stavano rischiando di rubare la scena e il segretario della Cgil aveva bisogno di un colpo di reni antigovernativo per tornare in pista. La fuga in avanti gli è costata la rottura definitiva di quel briciolo di unità sindacale che era ancora rimasta in piedi. Di fronte all’ennesima forzatura politica anche i fedeli alleati della Uil hanno deciso di prendere un’altra strada. E a fargli pesare l’errore ci hanno pensato qualche giorno fa i metalmeccanici della Fiom, prendendo a ceffoni un paio di colleghi dell’ex Ilva colpevoli di non essersi appiattiti sulle posizioni del sindacato rosso. Il tutto nella sostanziale indifferenza dell’ex Fiom Landini, che invece di condannare la violenza senza se e senza ma ed esprimere tutta la sua solidarietà ai sindacalisti malmenati ha invitato tutti a non «strumentalizzare» la vicenda. Posizione che nessuno ha ancora capito.
Questa l’ultima versione fornita ieri da Landini: «A me risulta che c'è stato uno scambio vivace, anche di insulti, che non c'è stata nessuna aggressione. Ho sentito Pierpaolo (Bombardieri, segretario Uil, ndr) dicendo quello che mi risultava, dopo di che con il segretario della Fiom abbiamo preso una posizione: le accuse di terrorismo sono fuori luogo. Dal mio punto di vista, il caso è chiuso e il chiarimento c'è stato».
Caso chiuso, quindi. Mentre resta aperto quello con Palazzo Chigi. Più che i contenuti della manovra a Landini non è andata giù la mancanza di rispetto di Giorgia Meloni, che per discutere della legge di bilancio ha inviato all’incontro coi sindacati un tale Giancarlo Giorgetti, banalmente il ministro che l’aveva scritta e che è il responsabile dei conti pubblici. Una scelta che per il sindacalista rivela «il delirio di onnipotenza di chi pensa di poter fare quello che gli pare».
Di difficile comprensione anche la polemica su Atreju. «Quest'anno», ha detto Landini a Un giorno da pecora su Rai Radio 1, «ad Atreju non mi hanno invitato, sono stato invitato gli anni precedenti e non sono andato. Quella è una festa, ma cosa cavolo c'è da festeggiare?
Trovo singolare che non ci convocano a Palazzo Chigi a discutere dei problemi reali ma ci invitano a una festa quando non c'è niente da festeggiare». Al di là del fatto che le feste di partito si sono sempre fatte, a destra e a sinistra, anche quando non c’era nulla da festeggiare, l’unica cosa che si è capita è che il segretario ci è rimasto male per non aver ricevuto anche quest’anno il solito invito ad Atreju da rifiutare. Vabbè, ce ne faremo una ragione.
Nella stessa trasmissione radiofonica Landini ha spiegato che tra le proposte del sindacato c’è la restituzione dei famosi 25 miliardi di drenaggio fiscale, tema che ormai tutti, dalla Bce fino a Carlo Cottarelli, hanno spiegato essere una grande bufala perché il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef ha sovracompensato gli effetti dell’inflazione, e l’immancabile patrimoniale per chi ha più di 2 milioni. Tassa che Landini vorrebbe applicare anche a Jannik Sinner, perché tanto «gli basta vincere qualche torneo per rientrare con gli interessi».
L’unica cosa concreta che resta sul piatto sono i disagi che, ancora una volta, il segretario della Cgil procurerà ai cittadini per difendere i suoi interessi. In questo caso, per giunta, anche sotto Natale, come una sorta di Grinch del sindacato. A salvarsi domani saranno solo gli aerei e i trasporti di Roma, i cui lavoratori hanno già partecipato ad altre protestate in giorni contigui. A parte questi due comparti, lo sciopero generale proclamato dalla Cgil interesserà tutti i settori, pubblici e privati, per l'intera giornata.
Sono inoltre previste manifestazioni in tutte le città, con Landini che parteciperà al corteo di Firenze. Quanto alle accuse di voler fare l’ennesimo “week end lungo”, il segretario questa volta si è preparato la risposta: lo sciopero «generalmente si fa di venerdì perché quando si fa una manifestazione nazionale le persone si devono spostare, quindi si utilizza una giornata vicina al fine settimana. Poi, il sabato e la domenica sono giornate in cui si vendono più giornali.
Lo sciopero si fa sia per creare disagio che allo scopo che le persone ne parlino». Tutto chiaro? Buon Natale.