"La polizia non ha fatto bene a sgombrare il centro sociale Askatasuna a Torino". Parole e musica (stonata) del compagno Nicola Fratoianni. "Se si accusa di fare cose illegali poi bisogna farlo stabilire da un normale procedimento penale. Lo sgombero è un errore", spiega il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e segretario di Sinistra italiana intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari a Un giorno da pecora si Radio 1 Rai.
Fratoianni finge di dimenticare che alla base del blitz all'alba della polizia c'è, come (con una punta di imbarazzo e senza troppo entusiasmo) confermato dal sindaco Pd di Torino Stefano Lo Russo c'è il comportamento degli antagonisti che hanno violato "le prescrizioni relative all'interdizione all'accesso ai locali di corso Regina Margherita 47", non rispettando in questo modo "le condizioni del patto di collaborazione che pertanto è cessato". Un "cavillo burocratico", dunque, a cui si aggiungono i grossi sospetti sul coinvolgimento di alcuni membri del centro sociale ai raid nella redazione de La Stampa il giorno dello sciopero generale e altri atti violenti in città.
Nel primo pomeriggio intanto è iniziato con l'uso degli idranti lo sgombero del presidio allestito dagli appartenenti al centro sociale Askatasuna lungo corso Regina Margherita, organizzato nei giorni scorsi come forma di protesta e presenza simbolica dopo lo sgombero dei locali del centro sociale. All'ora di pranzo esponenti di Askatasuna, collettivi studenteschi e alcuni anarchici avevano occupato la carreggiata davanti allo stabile con tavolini e un gazebo, allestendo un banchetto in mezzo alla strada. Alla richiesta di sgombero da parte della polizia, arrivata circa un'ora dopo, i manifestanti hanno rifiutato di rimuovere le strutture. Le forze dell'ordine hanno quindi azionato gli idranti, facendo sgomberare il presidio: il gazebo è stato rimosso e gli antagonisti si sono spostati sul viale centrale di corso Regina Margherita, intonando cori contro il ministro dell'Interno, tra cui "Piantedosi vattene".
Anche USB ha espresso "massima solidarietà e sostegno agli attivisti e alle attiviste del Centro Sociale Askatasuna, sgomberato a Torino stamattina su ordine diretto del Ministro dell'Interno Piantedosi". "È la risposta repressiva alle lotte di decenni, in Val di Susa come in città, e alle grandi mobilitazioni degli ultimi mesi. Saremo presenti oggi all'appuntamento cittadino di risposta allo sgombero e saremo sempre nel fronte di chi lotta per la pace e la giustizia sociale", conclude la nota del sindacato rosso che sempre più spesso sta facendo concorrenza alla Cgil di Maurizio Landini sul piano della lotta politica radicale.