La gestazione sulle montagne russe della manovra, sì. Il difficile consiglio europeo portato a casa, anche. Ma questi giorni sono stati segnati, nell’agenda del Presidente del Consiglio Meloni e del partito che guida, pure dall’anniversario della fondazione di Fratelli d’Italia, che coincideva con la giornata di ieri. Nel 2012, infatti, mentre l’Italia era governata dal governo Monti, Giorgia Meloni con cui aveva condiviso il percorso identitario (più l’attuale ministro della difesa Guido Crosetto, che aveva altra provenienza culturale) decisero di separare il proprio percorso politico dal Popolo della Libertà, guidato da Silvio Berlusconi, e intraprendere una strada autonoma.
Ieri sono stati numerosi i post e le dichiarazioni che hanno sottolineato la ricorrenza, a partire dalla stessa presidente del consiglio, evidenziando come quel cammino abbia costruito una comunità politica solida e radicata. «Una crescita fatta di militanza, sacrificio, presenza sui territori e fiducia reciproca», scrive sui social Meloni, ribadendo che il successo del partito non è frutto del caso, ma di un impegno costante e condiviso. «Oggi Fratelli d’Italia è una forza centrale nella vita della Nazione - ha proseguito Meloni - ma soprattutto è una storia collettiva che continua a vivere grazie a chi ci ha creduto dall’inizio, a chi si è unito lungo il cammino e a chi ogni giorno sceglie di metterci impegno, passione e cuore». E ha assicurato: Questa è solo una tappa di un percorso che continua, con la stessa determinazione di sempre, guardando avanti, insieme».
LE ALTRE REAZIONI
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha scritto: «Quando Giorgia Meloni immaginò e propose agli italiani Fratelli d’Italia fu accolta dallo scetticismo di alcuni, dall’ironia di altri e dalla benevolenza di pochi». Dunque, «a 13 anni di distanza, non solo l’audace scommessa politica si è compiuta con la prima donna premier della storia d’Italia, ma si è talmente radicata da farne il riferimento principale della Nazione. A dimostrazione che “bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada”».
Il giorno della fondazione è stato ricordato anche dal deputato Riccardo De Corato: «Tredici anni fa, a Roma, prendeva vita il partito di Fratelli d’Italia, un progetto politico che in molti consideravano una sfida quasi impossibile. Io c’ero, fianco a fianco con Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa e tanti altri Patrioti che, come me, hanno creduto fin da subito in un’idea: Difendere l’Italia e gli italiani, i nostri valori e le nostre tradizioni. Da quel giorno, con impegno e determinazione, abbiamo scritto una storia fatta di lotte, sacrifici e, oggi, di successi concreti al Governo del Paese». E ha aggiunto: «Abbiamo saputo rappresentare le loro istanze, affrontare le sfide e dare risposte concrete a problemi che per troppo tempo sono stati ignorati. Oggi, dopo tre anni di Governo, siamo diventati il terzo più longevo della storia della Repubblica Italiana. Il nostro percorso non si ferma qui. Con il Governo Meloni stiamo lavorando ogni giorno per il bene dell’Italia».
FUTURO IN DISCESA
Questo è, dunque, un “compleanno” che giunge alle soglie di un anno che Fratelli d’Italia si accinge ad affrontare con sondaggi che continuano ad attestare alti livelli di consenso. Secondo una rilevazione di Dire Tecnè del 19 dicembre il partito guidato dalla Presidente del Consiglio si attesta al 31,1%. L’istituto Piepoli, in uno sondaggio presentato nella puntata di Omnibus (su La7) di ieri, quantifica il consenso al 32%. Si tratta di indici importanti, i quali contraddicono quella norma quasi fisiologica che vede un “affanno” dei partiti di governo scavalcata la metà della legislatura. E si tratta di un dato che qualifica il trend in crescita lungo questi 13 anni di cammino politico.
Dopo il difficile esordio alle politiche del 2013, in cui il partito non arrivò il 2% ottenendo 9 seggi alla Camera, fino al difficile cammino in salita, che vide il 4,3 nel 2018 e il 6,4 alle europee nel 2019. Per poi giungere all’impennata nel 2022, con il 26% in entrambe le Camere, dopo cinque anni trascorsi all’opposizione, senza aderire né alla maggioranza che sostenne il governo Conte1 (nato con una piattaforma eurocritica antisistema Movimento 5 Stelle-Lega) né il governo Draghi (di larghissime intese, cui aderirono Lega e Forza Italia). Nel frattempo, oltre ad aver conquistato il timone del governo del Paese (Giorgia Meloni è la prima donna presidente del Consiglio in Italia), Fratelli d’Italia ha assunto una postura di coinvolgimento nelle dinamiche europee. Oltre a essere perno della famiglia conservatrice, esprime il vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto. Il suo ingresso nella compagine ha dunque reso l’Italia un interlocutore pieno delle dinamiche comunitarie.