Cagliari, 11 apr. - (Adnkronos) - ''Se dovesse essere confermata l'intenzione del Governo di disimpegnarsi dal sostegno tecnico, informativo e finanziario alla Regione in occasione delle prossime elezioni amministrative, ci troveremmo davanti a una decisione di una gravita' inaudita, una sorta di 'secessione al contrario' in cui la Sardegna si troverebbe di fatto esclusa dallo Stato italiano''. Lo afferma il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale della Sardegna, Mario Diana, commentando le notizie relative alla nota con cui il capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno avrebbe annunciato il disimpegno del Dicastero dalla gestione della tornata amministrativa di primavera. ''Come se non bastassero i ritardi, che appaiono sempre piu' sospetti, accumulati dal 'tavolo tecnico' nel quale dovrebbero essere individuate le soluzioni ai vari problemi sollevati dalla Regione con la 'vertenza Sardegna' - prosegue Diana - un nuovo, preoccupante segnale si va ad aggiungere a quelli che da tempo ci troviamo costretti a registrare a cadenza ormai quotidiana e che dimostrano ogni volta di piu' come il Governo in carica stia tenendo un comportamento in malafede nei confronti dell'Isola. Basti pensare che le spese per l'organizzazione della prossima tornata elettorale rientrerebbero nei vincoli del patto di stabilita', andando a ridurre ulteriormente il margine di manovra della Regione e sottraendo milioni di euro agli interventi finanziari gia' programmati per quest'anno''. ''Evidentemente, il governo Monti vede la Sardegna come un fastidio di cui sbarazzarsi al piu' presto - dice Diana -, non certo come una Regione che fa parte dello Stato italiano alla pari di qualsiasi altra. Per questo e' necessario mantenere alto il livello del confronto ed essere pronti alle azioni piu' eclatanti, non ultimo l'annullamento o il rinvio delle elezioni amministrative, perche' - conclude il capogruppo - ottenere da questo esecutivo cio' che spetta alla Sardegna, a cominciare dai diritti riconosciuti dallo Statuto di Autonomia, sara' un'impresa tutt'altro che semplice''.




