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Ssn: i 5 punti da cui partireper gestire il cambiamento

Si è chiusa a Como la 3° Winter School 2019 incentrata sulla ‘Gestire Il Cambiamento – Le Soluzioni Possibili’. Ecco i punti su cui, ancorché con diverse sfumature, hanno concordato la maggior parte dei partecipanti
di Maria Rita Montebelli domenica 10 febbraio 2019

2' di lettura

Grande successo, al di là delle più rosee previsioni, per la 3° Winter School di Motore Sanità a Como, che ha visto la partecipazione da tutta Italia del Top management della sanità pubblica e privata. E sul tema del meeting patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – ‘Gestire il cambiamento, le soluzioni possibili’ – gli esperti si sono confrontati per due giorni: alla fine dei lavori la maggior parte ha concordato, pur con diverse sfumature, su 5 punti ‘fondamentali’ che rappresentano un punto di partenza utile per gestire, appunto, il cambiamento della sanità nel nostro Paese. “Cambiamento ormai irreversibile – hanno concordato – perché al centro oggi c’è il paziente cronico ed il suo benessere, senza però dimenticare le difficoltà economiche che ogni giorno medici e dirigenti devono affrontare negli ospedali italiani. Un fattore quello della cronicità che influisce sempre di più sulla vita degli italiani e di conseguenza sul Ssn. Ecco i 5 punti emersi alla fine del confronto: ‘Fondo nazionale della cronicità’. La cronicità e la presa in carico dei pazienti fragili sono le sfide attuali e future. Sarebbe utile istituire un ‘Fondo nazionale della cronicità’ come presente in altri paesi UE. Bisogna implementare ed attuare piani regionali della cronicità coordinati dai medici di medicina generale (Mmg) con processi assistenziali integrati, programmati e gestiti, con cartella unica e interoperabile e creazione di servizi di infermieri del territorio Risorse e retribuzioni adeguate. Bisogna valorizzare le risorse umane del Servizio sanitario nazionale (Ssn) retribuendole adeguatamente, stabilendo contingenti numerici standard adeguati, incrementabili in rapporto all'intensità di cura e alla produttività ‘Autonomia differenziata’ tra le Regioni. Per salvaguardare il Ssn una ‘autonomia differenziata’ è necessaria come elemento di valorizzazione e responsabilità. Al fine di garantire l’omogeneità dell'offerta vanno individuate forme di collaborazione gestionale tra le regioni, superando l'istituto del commissariamento per le regioni in piano di rientro Nuove modalità partecipative. Il Ssn è sotto-finanziato e si sta progressivamente trasformando in un sistema misto con un processo silente e non governato. Va regolamentata la pletora del terzo pagante rivedendone le modalità partecipative anche in chiave non solo integrativa, compreso il welfare aziendale, con azioni di detassazione Addio al Pay Back. Va ripensata la politica del farmaco e dei dispositivi, superando lo strumento del pay back, incrementando l'equivalenza terapeutica e filtrando l'accesso anche con sistemi di rinegoziazione utilizzando i dati dei registri AIFa, posizionando l'Health technology assessment (Hta) in un solo ente regolatore e approntando un prontuario per i dispositivi medici.

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