CATEGORIE

‘Rete’ è la parola d’ordinenell'ipertensione polmonare

Presentato al congresso dell’Italian pulmonary hypertension network 2018 il cortometraggio ‘A corto di fiato’: diverse storie di speranza perché convivere con la malattia è possibile
di Maria Rita Montebelli domenica 20 maggio 2018

4' di lettura

Spesso chi soffre di una patologia rara è orfano di una terapia, ma esistono anche pazienti orfani di diagnosi. Si tratta di chi soffre di ipertensione polmonare, patologia i cui sintomi sono talmente aspecifici che vengono scambiati per stanchezza, stress e depressione. In questo modo la diagnosi arriva tardivamente e anche le cure. Per questo motivo è molto importante che se ne parli e che si insegni a prestare attenzione alle sue manifestazioni. Per incoraggiare i pazienti a non arrendersi e per spingere chi combatte ogni giorno con i sintomi invalidanti alla ricerca di una diagnosi e ad andare avanti che è stato realizzato ‘A corto di fiato’, un cortometraggio voluto dalle Associazione ipertensione polmonare italiana (Aipi) e Associazione malati di ipertensione polmonare (Amip), reso possibile grazie al contributo non condizionante di Msd Italia e visibile sui siti delle Associazioni: https://www.aipiitalia.it/site/video-a-corto-di-fiato/ e https://www.assoamip.net/a-corto-di-fiato/. Storie di speranza, racconti del ritorno alla vita dei pazienti dopo la diagnosi con l’inizio delle terapie con un solo obiettivo: far conoscere questa malattia che toglie il respiro affinché non sia mai più orfana di diagnosi. Il corto è stato presentato nei giorni scordi a Napoli al congresso dell'Italian pulmonary hypertension network ‘Iphnet 2018’, un evento che ha visto i massimi esperti italiani e alcuni internazionali fare il punto sull’ipertensione polmonare all’indomani del Congresso mondiale di Nizza. “L’ipertensione polmonare è una condizione clinica che colpisce polmoni e cuore – ha spiegato Stefano Ghio, dirigente medico I livello della divisione di cardiologia, fondazione policlinico S. Matteo di Pavia - è caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna nelle arterie polmonari e si può riscontrare in più di 30 malattie diverse. Identificare la causa dell'ipertensione polmonare è fondamentale perché a malattie differenti corrispondono terapie differenti. La diagnosi si perfeziona attraverso l'esecuzione di numerosi esami come l’ecocardiogramma, la spirometria, la Tac del torace con e senza contrasto, la scintigrafia polmonare e il cateterismo cardiaco. Ma non basta eseguire questi esami, è necessario anche che siano occhi esperti a leggerli per riconoscere il problema. I sintomi sono generici e variano da individuo a individuo: capogiri, dispnea, grande stanchezza, gonfiore alle caviglie. I primi campanelli d’allarme si osservano con lo sforzo fisico, anche banale come dover salire qualche gradino o vestirsi. Peraltro le prime fasi di malattia spesso non sono associate a sintomi evidenti ed il paziente giunge all'osservazione del medico solo quando la malattia è già progredita. In Italia, come in altri paesi, è documentato che il paziente arriva alla diagnosi precisa con un ritardo che è di circa due anni rispetto all'inizio dei sintomi. Purtroppo questo ritardo comporta un inizio tardivo delle terapie, e l’efficacia stessa dei farmaci può essere minore. Bisogna diffondere la cultura della patologia. Occorre non sottostimare i primi sintomi, occorre che i pazienti siano indirizzati a centri specializzati dove poter perfezionare la diagnosi differenziale grazie ad un approccio e a competenze multidisciplinari, dove poter mettere in atto tutte le strategie terapeutiche, il prima possibile. Serve sviluppare una rete tra centri che sia al servizio dei pazienti e che sia un punto di riferimento per tutti quei medici meno esperti che hanno il sospetto di aver identificato un paziente con ipertensione polmonare». L’ipertensione polmonare è una malattia rara ma non trascurata perché il Sistema sanitario nazionale se ne fa carico; è rara ma non orfana di terapia perché la ricerca ha messo a punto farmaci sempre più efficaci, come per esempio il riociguat, capostipite della nuova classe degli stimolatori della guanilato-ciclasi solubile. Ma resta la difficoltà ad avere una diagnosi, anche se, finalmente, qualcosa si sta muovendo. Con l’ipertensione polmonare si può convivere a patto che sia diagnosticata precocemente e adeguatamente trattata. Se prima della diagnosi anche solo vestirsi o salire pochi gradini potevano essere delle ‘scalate impossibili’, a seguito della diagnosi e dell’inizio della terapia si riesce a condurre una vita quasi normale”. La parola d’ordine per cambiare le cose è ‘Rete’: fare rete nella società per diffondere le informazioni e quindi per sensibilizzare le persone a riconoscere i sintomi, fare rete tra i Centri più specializzati e quelli più piccoli che possono essere meno abituati a trattare i pazienti, fare rete tra gli esperti perché solo attraverso lo scambio di esperienze si possono consolidare le acquisizioni scientifiche e aprire le nuove frontiere da studiare. “Ma attenzione: è bene stare alla larga dalla rete delle fake news e dalle terapie fai da te – ha detto Vittorio Vivenzio, past president Amip -  perché adesso in campo è sceso anche dottor Facebook ovvero il passaparola tra non addetti ai lavori che rischia di provocare danni molto seri. Sono davvero contento che finalmente qualcosa si stia muovendo e che il nostro appello di diffondere la cultura della malattia per ridurre il ritardo nelle diagnosi è stato raccolto dalla società civile. Va in questo senso il cortometraggio ‘A corto di fiato’ realizzato dal giornalista scientifico Marco Strambi e che vede la partecipazione di molti nostri iscritti. Far sentire la voce è importante, sia per accendere i riflettori sulla malattia sia per dare un messaggio di incoraggiamento a chi ha appena ricevuto la diagnosi. Siamo rari, non siamo soli. Le associazioni pazienti ci sono. Così come ci sono gli esperti. E così come c’è la ricerca nel campo delle terapie. Un passo dietro l’altro riusciremo a fare in modo che l’ipertensione polmonare sia sempre meno sconosciuta. La strada è lunga ma non ci arrendiamo”. (MATILDE SCUDERI)

tag
IPERTENSIONE POLMONARE
MALATTIA RARA
RIOCIGUAT
A CORTO DI FIATO
PNEUMOLOGIA
CARDIOLOGIA
ITALIAN PULMONARY HYPERTENSION NETWORK 2018
IPHNET 2018
STEFANO GHIO
VITTORIO VIVENZIO
MATILDE SCUDERI
ASSOCIAZIONE IPERTENSIONE POLMONARE ITALIANA
AIPI
ASSOCIAZIONE MALATI DI IPERTENSIONE POLMONARE
AMIP
MSD

La confessione Costantino Vitagliano, il dramma: "Ho una malattia rara, non sanno come curarla"

Esperto Stefano Nava a Otto e mezzo: "Come Chernobyl o l'11 settembre, per parlare di guarigione dal coronavirus servono anni"

ESSERE MAMMA OGGI Fertilità: tra false speranze e qualche tabù che (per fortuna) cade

Ti potrebbero interessare

Costantino Vitagliano, il dramma: "Ho una malattia rara, non sanno come curarla"

Stefano Nava a Otto e mezzo: "Come Chernobyl o l'11 settembre, per parlare di guarigione dal coronavirus servono anni"

Fertilità: tra false speranze e qualche tabù che (per fortuna) cade

Maria Rita Montebelli

Tumore del polmone, nuove speranze di vita per i pazienti: ok l’associazione pembrolizumab-chemioterapia

Maria Rita Montebelli

Mari italiani, rischio-infezione: la minaccia del virus vibrione

Il mare più caldo sarà anche più piacevole per bagnanti e vacanzieri, ma potrebbe rappresentare anc...

Tumore allo stomaco ed Helicobacter, 11 milioni di casi: cosa sta succedendo

L'Helicobacter pylori, un batterio comune presente nello stomaco, potrebbe essere responsabile del 76 per cento dei ...

Hiv, il ritorno in Italia: +24% in un anno, la regione più colpita

Il numero delle nuove diagnosi di HIV in Italia ha registrato un preoccupante incremento. Nel 2023 sono stati notificati...

Estate, "mai nudi sulla sabbia". cosa si rischia in spiaggia al mare

Cosa rischiano i bambini che giocano e si divertono in spiaggia d'estate? La dottoressa Elena Bozzola, pediatra e co...