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Svezia, microchip sotto pelle per viaggiare in treno

di Zaccardi Michele domenica 8 ottobre 2017

2' di lettura

Microchip sotto pelle per pagare i biglietti del treno. In Svezia, quello che sembrava fantascienza fino a poco tempo fa, è diventato realtà. La compagnia ferroviaria dello Stato, "SJ", ha cominciato ad accettare i biglietti caricati sui dispositivi elettronici impiantati tra il pollice e l'indice della mano. Per poter usufruire del servizio bisogna essere iscritti al programma fedeltà, e ovviamente avere un microchip. In Svezia sono già 3mila persone hanno deciso di impiantarsi il dispositivo che, per intenderci, usa la tecnologia NFC, Near Field Communication, quella utilizzata dalle carte di credito. Per la cifra di 150 euro si semplificano una serie di operazioni. Il primo esperimento di impianto sottocutaneo di un dispositivo Rfid (identificazione a radio frequenza), è stato eseguito nel 1998 dallo scienziato britannico Kevin Warwick. Il sistema era utilizzato per aprire e chiudere le porte, accendere le luce e per generare messaggi vocali in un edificio. Ora per viaggiare in treno. Basta infatti comprare sul web o sulla applicazione "SJ" il biglietto, e i dati del titolo di trasporto vengono caricati nel chip, decrittati poi dal lettore del controllore. In Svezia la sperimentazione di questa tecnologia è iniziata nel 2015. La start-up Epicenter da allora propone ai propri dipendenti la sostituzione del badge aziendale, con il quale è possibile accedere alla struttura, pagare la mensa aziendale, far funzionare le stampanti, con il microchip sottocutaneo. Sebbene la tecnologia sia in uso da diverso tempo negli Stati Uniti e in Belgio, il caso della compagnia ferroviaria SJ è la prima sperimentazione su larga scale dell'uso del microchip. Potenzialmente, infatti, tutti i viaggiatori potranno farne richiesta, non più solo i dipendenti di qualche azienda. È la vigilia della nascita dei cyborg, organismi naturali con uno o più elementi elettronici. Elon Musk, presidente di Tesla, già immagina un futuro nel quale i nostri cervelli saranno collegati a internet: "Le persone non capiscono che già adesso sono dei cyborg. Se ti dimentichi a casa il cellulare ti senti come se ti mancasse un braccio. Ci stiamo già fondendo con la tecnologia".

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