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Cancro a testicolo e prostata, i numeri che fanno paura. Tumori maschili: quell'errore che può costarti la vita

di Eliana Giusto martedì 31 ottobre 2017

2' di lettura

Gli uomini muoiono sei anni prima delle donne e nella malattia sono più soli. Anche perché fanno meno prevenzione. Per questa ragione Ieo a novembre aderisce alla campagna mondiale di sensibilizzazione sui tumori maschili Movember ("Mo" come Moustache, baffi, da far crescere a novembre in segno di partecipazione). Gli obiettivi della campagna sono: diffondere una corretta informazione, favorire la diagnosi precoce, promuovere la ricerca per aumentare l'efficacia dei trattamenti e ridurre la mortalità. "Ieo aderisce al 100% alle finalità di Movember - spiega Ottavio De Cobelli, direttore del Programma Urologia dello Ieo - Gli uomini hanno scarsa cultura della prevenzione, quando si trovano di fronte a una possibile diagnosi sono terrorizzati e si informano molto meno attivamente delle donne. Inoltre, se si ammalano, parlano molto meno apertamente delle loro compagne dei disturbi e le paure. Ad esempio l'incontinenza e l'impotenza, che si possono presentare per periodi più o meno brevi a seguito dei trattamenti, sono spesso ancora argomenti tabù. Oggi invece parlarne e informarsi è importantissimo perché le opzioni di un eventuale trattamento sono diverse e possono davvero essere adattate al progetto di vita della persona". La regola d'oro è quella che vale per tutti i tumori: "La diagnosi tempestiva salva la vita. E salva anche la qualità di vita. I nuovi casi di carcinoma prostatico sono 36.000 all'anno in Italia. E' urgente pensare alla qualità di vita dopo la diagnosi di questo tumore, che ha un impatto sulla percezione della propria virilità”. Ieo è attivo sui cinque  punti del Global Action Plan della Movember Foundation. Primo, i biomarkers: sviluppare test più efficaci che distinguano fra  forme aggressive e forme a basso rischio di cancro alla prostata, esaminando specifiche molecole (biomarcatori) nel sangue, nelle urine, nei tessuti. Secondo, sviluppare nuove sostanze traccianti e nuove tecniche di diagnostica per immagini per una diagnosi  più precoce e precisa del tumore. Terzo, identificare metodologie sempre più accurate per il controllo regolare del tumore della prostata a lenta crescita, come alternativa alla terapia attiva. Quarto, studiare l'esercizio fisico come medicina, per capire meglio il suo ruolo nella progressione del tumore prostatico. Infine, per il tumore del testicolo: indagare i meccanismi di recidiva di  questo tumore, che colpisce i giovani, per capire perché guarisce nel 95% dei casi, ma nel 5% si ripresenta.

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