In Italia, secondo i dati Istat 2023, più di 23,3 milioni di adulti convivono con il problema dell’aumento di peso. Si stima infatti che il 43% della popolazione adulta sia in eccesso ponderale, con il 33% in sovrappeso e il 10% obeso. Nel 2023 il numero di persone obese ha registrato un aumento del 38% rispetto al 2003, il 59% degli adulti in Europa e quasi 1 bambino su 3 risultano in sovrappeso o obesi.
Un problema anche a livello globale, dove l'eccessivo aumento di peso causa circa 2,8 milioni di morti all'anno. Un fenomeno che deve far ben riflettere visto che sono maggiormente colpite le nuove generazioni in particolare giovani donne e bambini.
Dagli Usa, dove il tasso di obesità si attesta intorno al 40% in stati come la Louisiana, l’Oklahoma ed West Virginia, sempre più crescente l’interesse nei confronti dei farmaci per la perdita di peso, approvati dalla Food and Drug Administration, come la semaglutide (Wegovy) o le tirzepatide ( Zepbound e Mounjaro). Questi farmaci, riducono l'appetito e aumentando il senso di sazietà. Il Wegovy, è il farmaco che ha fatto più discutere visto la grande pubblicità fatta da star Usa, una soluzione per iniezione sottocutanea prodotta dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk. I prezzi del trattamento per perdere peso, variano dai 300 ai 600 euro al mese e l’Unione europea ha dato il via libera nel 2022.
Cerchiamo di capire con il Dottor Davide Moioli Chirurgo generale e bariatrico del policlinico San marco (Gsd), quali sono i rischi che comporta l’assunzione di questi medicinali e le conseguenze correlate all’aumento di peso. Il Dott Moioli sottolinea che : “ La chirurgia bariatrica risulta essere l’arma più efficace nel trattamento dell’obesità patologica. Ad oggi a fianco a questa sono entrati in commercio farmaci che sfruttano un preciso meccanismo. Sono fatti degli analoghi delle incretine (GLP1 e GIP) ormoni fondamentali, nella regolazione del senso di fame sazietà nella gestione dei lipidi e dell accumulo o perdita di questi. Questi farmaci sono diventati estremamente famosi in USA, grazie all’utilizzo da parte di molti VIP dove però il loro utilizzo spesso è deregolamentato”.
Come funziona in Italia la somministrazione e quali i rischi? Il chirurgo Moioli sottolinea che : “fortunatamente in Italia la gestione di questi farmaci è sotto prescrizione medica. Hanno dei meccanismi d’azione particolari che necessitano di stretta sorveglianza medica sia per il buon risultato finale ( aumento del senso di sazietà, miglioramento della gestione degli zuccheri e dei grassi, perdita di peso e conseguente impatto sul metabolismo), che per gli eventuali effetti collaterali lievi ( nausea vomito reflusso stipsi diarrea) o gravi come la Pancreatite, che costituisce una complicanza rara 0,4% dei casi ma molto grave. Ecco perché esistono delle linee guida ben precise per la loro prescrizione ( BMI >30 o BMI >27 con comorbidità). Inoltre pazienti con pregressa pancreatite abuso alcolico calcolosi della colecisti o storia familiare di carcinoma midollare della tiroide sono da escludere dalla possibilità di utilizzo”.
Il Dott Moioli conclude sottolineando che “la vera paura è la vendita sottobanco o al di fuori delle linee guida che ha portato a grossi problemi negli States. Come tutte le cose se usate con criterio e preparazione portano ad ottimi risultati. Se usate male fanno danni”.