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Ad Allevia la terza edizione del Rare Disease Hackathon

Il progetto per sensibilizzare insegnanti e studenti si aggiudica il primo premio. La scuola e la gestione del paziente pediatrico, il lavoro per pazienti e caregiver, la gestione della patologia: ecco alcuni dei temi
di Maria Rita Montebelli domenica 13 ottobre 2019

2' di lettura

Al progetto Allevia va il premio di 5 mila euro per aver proposto il miglior progetto al Rare Disease Hackathon 2019 (#RareHack2019 – www.rarediseasehackathon.it). Si è conclusa con successo la terza edizione della maratona di creativi digitali promossa da Shire Italia ora parte di Takeda e dedicata alle malattie rare, al ‘Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute’ alla Leopolda di Firenze. A convincere la giuria quattro ragazzi del Politecnico di Milano con il progetto Allevia che ha sviluppato un sito web per sensibilizzare insegnanti e studenti sul tema delle malattie rare. Il modo in cui immaginano di farlo è raccogliendo una serie di risorse fornite dalle varie associazioni pazienti per poter dare agli insegnanti gli strumenti per arrivare ad una vera e propria inclusione dei ragazzi affetti da malattie rare e trattare queste tematiche con i loro allievi. A confrontarsi nella maratona 16 team di creativi, sviluppatori di software, giovani designer, programmatori grafici, ma anche associazioni pazienti ed esperti di malattie rare, che si sono riuniti a Firenze per ideare innovative soluzioni tecnologiche al servizio delle persone affette da malattie rare. Comunicazione tra pazienti e associazioni, riduzione dei tempi di diagnosi, aiuto per i caregiver per una migliore gestione delle situazioni, sensibilizzazione di insegnanti e studenti per arrivare all’inclusione dei ragazzi affetti da malattie rare, sono solo alcuni dei temi su cui si sono confrontati i creativi. Le malattie rare rappresentano un gruppo di patologie, croniche o acute, che hanno un’incidenza nella popolazione generale inferiore alla soglia dello 0,05 per cento, meno di 5 casi ogni 10 mila abitanti. Sono oltre 7 mila e solo alcune di queste sono conosciute e hanno una terapia; la gran parte, invece, deve ancora essere scoperta ed essere un malato raro significa spesso essere dimenticato dalla società. L’80 per cento di queste patologie ha origine genetica e circa la metà dei pazienti affetti da malattie rare sono bambini. In media occorrono 5 anni o più per avere una diagnosi e il 40 per cento dei pazienti, inizialmente, riceve una diagnosi sbagliata. “Le malattie rare - afferma Rita Cataldo, amministratore delegato di Takeda Italia – sono una delle aree in cui Takeda è già attiva da anni e nella quale, dopo l’acquisizione di Shire, intende confermare il suo impegno nella ricerca, investendo sempre di più. Per questo motivo abbiamo scelto di coinvolgere i giovani e le start up, che potranno mettere in campo le loro capacità per far avanzare le digital health e contribuire al miglioramento per la vita dei pazienti affetti da queste malattie”. Tra le associazioni pazienti attivamente coinvolte nel Rare Disease Hackaton 2019 per fornire spunti di lavoro ai ragazzi e per valutare i progetti proposti:UNIAMO, Associazioni Pazienti Emofilici afferenti a FedEmo, Un filo per vita, ANNA, AIMPS, AIP, AAEE, AIG, AIAF, CIDP. (EUGENIA SERMONTI)

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