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Scritte contro un senegalese adottato, la madre attacca e Matteo Salvini risponde: "Legalità non è razzismo"

Cristina Agostini
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"Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni episodio di razzismo. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo da ministro". Matteo Salvini risponde così alla madre di Bakary, un ragazzo senegalese adottato che, di fatto, gli ha attribuito parte della colpa per le scritte razziste - "Ammazza al negar" - comparse nell'androne del palazzo dove abita a Melegnano, nel Milanese. "Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l'immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere i criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo o tantomeno fascismo", continua il leader della Lega. Leggi anche: Che tempo che fa, Matteo Renzi fa la morale a Salvini: "Oggi uno di colore in Italia..." La donna, Angela Bedoni, intervistata da Corriere.it, aveva attaccato Salvini: "Il problema è rispetto a quanto sta succedendo oggi in Italia, purtroppo, amplificato anche da alcuni politici. È vero che è un atto piccolo, è vero che ce ne sono stati anche peggiori, è vero che le cose nascono anche dal piccolo. Intanto, bisogna continuare a costruire ponti. C'è qualcuno che chiude i porti. Io dico, invece, di costruire i ponti come ha detto anche il Papa". E ancora: "Non era mai successo, però probabilmente il clima di oggi non è quello di tre anni fa. È un clima diverso - ha aggiunto - in cui c'è a volte addirittura la caccia allo straniero. Perché Salvini è stato eletto, non è che è andato da solo... Ha avuto il supporto e ha saputo navigare in mezzo a queste cose. È un discorso più generale".

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