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In Campania la 'Terra dei cuochi', per valorizzare i prodotti della regione

Un'iniziativa di Legambiente in collaborazione con il comune di Pollica e dell'Istituto MedEatResearch
sabato 30 novembre 2013

2' di lettura

Roma, 27 nov. - (Adnkronos) - La Campania vanta 25 prodotti Dop e Igp certificati, tra cui l'albicocca vesuviana, la pizza napoletana, la mozzarella di bufala campana, la noce di Sorrento, i limoni di Amalfi e 15 vini Doc e Docg tra cui il Lacryma Christi e il Vesuvio Doc. A partire da questo patrimonio, Legambiente lancia l'iniziativa "Campania Terra dei Cuochi" in collaborazione con il comune di Pollica, capitale della Dieta Mediterranea, e dell'Istituto MedEatResearch (Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea) dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli per promuovere e valorizzare l'eccellenza dei prodotti campani colpiti dall'effetto dell'interramento dei rifiuti tossici in alcune zone della regione. Una vera e propria "chiamata alle forchette" per i grandi chef, campani e non, perché si facciano testimoni, con ricette originali, della qualità e legalità dei prodotti della Terra Felix. Primo testimonial è Alfonso Iaccarino, chef pluristellato del ristorante Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui Due Golfi, che con la ricetta "Vesuvio di rigatoni…dedicato a Maria Orsini Natale" ha aderito all'iniziativa. Le ricette che arriveranno a Legambiente saranno pubblicate con ingredienti e preparazione sui siti www.legambiente.it e www.legambiente.campania.it. Intorno alla ricette saranno organizzati momenti di incontro, degustazioni, laboratori del gusto. "Oggi assistiamo a un pericoloso fenomeno di generalizzazione che rischia di classificare l'intera regione Campania come Terra dei fuochi - spiegano Rossella Muroni e Michele Buonomo, direttore nazionale e presidente regionale di Legambiente - I fumi che si alzano su questo territorio rischiano di spazzare via i confini naturali di una terra che offre straordinarie eccellenze enogastromiche e ospita produttori virtuosi, uomini e donne che si difendono a denti stretti dalla crisi legata all'interramento dei rifiuti tossici che ha gettato in un cono d'ombra un territorio che continua orgogliosamente a contribuire al made in Italy sul piano economico, sociale e culturale". L'obiettivo è quindi ripartire dalle eccellenze presenti nella regione e dalla sapienza di quanti, cuochi prima di tutti, sono in grado di valorizzarle al meglio per tradurre l'agricoltura pulita in buona economia. Collabora all'iniziativa l'istituto MedEatResearch con una serie di interviste agli chef campani e nazionali perché raccontino il loro rapporto con i produttori campani di fiducia che da sempre garantiscono eccellenza, sostenibilità e tracciabilità dei prodotti che rappresentano le punte di diamante del Made in Italy alimentare. Secondo una ricerca del MedEatResearch condotta in collaborazione con le Università di Milano Bicocca, Perugia e Palermo, i prodotti simbolo della dieta mediterranea (pasta, pomodoro, mozzarella, legumi, olio extravergine, frutta e verdura) sono considerati dagli studenti universitari italiani mediamente sicuri e affidabili. In particolare alla domanda "Qual è il grado di sicurezza dei prodotti alimentari campani?" il 60,5% degli intervistati ritiene che i prodotti della dieta mediterranea abbiano un grado di sicurezza buono, il 16,3% ottimo , e solo il 5,2% scarso.

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