Il 2013 nella top ten degli anni con temperature record a livello planetario

domenica 13 gennaio 2013
Il 2013 nella top ten degli anni con temperature record a livello planetario
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Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Il 2013 non sarà l'anno più caldo della storia, ma molto probabilmente entrerà nella top ten di quelli con temperature record a livello planetario registrati negli ultimi 120 anni. Ma per sapere quali ripercussioni questo dato avrà in casa nostra, bisognerà aspettare almeno altri 3-4 mesi. A questo inizio d'anno particolarmente mite non necessariamente seguiranno 12 mesi di caldo. Niente allarmismi, quindi: è ancora troppo presto per predire l'ennesima estate torrida con il suo carico di incendi e siccità. A commentare all'Adnkronos le previsioni del Met Office britannico, che parlano di un aumento della temperatura media globale di 0,57° Celsius per il 2013, è Massimiliano Pasqui, ricercatore dell'Istituto di biometeorologia del Cnr. La previsione del Met Office, innanzi tutto, è probabilistica, spalmata su tutto l'anno e su tutto il pianeta. "Ma le singole zone del mondo hanno comportamenti propri, quelle più interne dell'Asia, per esempio, registrano annate sempre più fredde, anche se la tendenza planetaria è quella di annate sempre più calde e questo è un trend consolidato", spiega l'esperto. Il riscaldamento previsto dal Met Office va considerato come una previsione a lungo periodo (un anno) e su larga scala (il pianeta), non riguarda le singole zone della Terra, ognuna delle quali si comporta a modo suo. Per fare un esempio, "tutti ci ricordiamo l'estate del 2003 come la più calda mai vissuta, ma a livello planetario il 2010 è stato ben più caldo del 2003". Va inoltre specificato che "queste previsioni sono probabilistiche, danno cioè un'indicazione legata alla probabilità di accadimento tra i vari scenari possibili per il 2013", aggiunge ricercatore dell'Istituto di biometeorologia. Probabilità comunque significativa, questo significa che l'informazione ha un suo grado di attendibilità". Ma, Pianeta a parte, cosa ci possiamo aspettare per l'Italia? "Per sapere ad esempio come sarà l'estate nel bacino del Mediterraneo - aggiunge Pasqui - dobbiamo attendere almeno i primi 3-4 mesi dell'anno". Impossibile saperlo ora, nonostante l'esordio primaverile, con temperature massime superiori alla media essenzialmente a causa della presenza dell'anticiclone che ha portato masse d'aria miti dall'Atlantico e dal Nord Africa". Ma non è detto che l'anno prosegua così, anzi "siamo in attesa di una recrudescenza dell'inverno per l'ultima decade di gennaio", avverte.