Roma, 16 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Parte la nuova Strategia energetica nazionale, che si propone di "avviare un ampio dibattito pubblico e di confrontarsi apertamente su queste scelte con tutte le parti interessate". E' quanto si legge nella nota di palazzo Chigi, che segue il Cdm. Si stima che ci saranno 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Il ministero dello Sviluppo economico, ha predisposto una consultazione on-line sul sito web del dicastero, attiva da oggi. L'obiettivo, sottolinea palazzo Chigi, "è di giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto più possibile condivisi, nell'interesse generale del Paese, per poi approvare il testo nel Consiglio dei ministri". La modernizzazione del settore energia, si legge nel comunicato stampa, "rappresenta un elemento cardine dell'Agenda per la crescita sostenibile del Governo. A oltre vent'anni dall'ultimo piano energetico nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore". Le azioni proposte nella strategia energetica, che guarda al 2020 come principale orizzonte di riferimento, "puntano a far sì che l'energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare", spiega palazzo Chigi. La strategia si propone, come obiettivo, "un'evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20". In particolare, si legge nella nota, si punta all'allineamento dei prezzi all'ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità, gas e carburanti. Inoltre sarà ridotta di circa 14 miliardi di euro/anno la fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali). La riduzione dall'84% al 67% della dipendenza dall'estero, sarà attenuta grazie a "efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali". L'agenda prevede la riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l'Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005. L'energia rinnovabile dovrà incidere per il 20% sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Sui consumi primari energetici l'incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall'86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010). Altro obiettivo da raggiungere, all'interno della strategia nazionale energetica, è la riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all'andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica. Questi risultati, assicura palazzo Chigi, "saranno accompagnati da benefici in termini di crescita economica ed occupazione". Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione: promozione dell'efficienza energetica; promozione di un mercato del gas competitivo; sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili; sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo; sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi; modernizzazione del sistema di governance del settore.