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Da Sandy al terremoto in Emilia, un anno di disastri ambientali da dimenticare

domenica 30 dicembre 2012

2' di lettura

Roma, 28 dic. (Adnkronos) - Dall’uragano Sandy allo scioglimento dei ghiacciai, il 2012 ha collezionato una serie di disastri ambientali quasi tutti imputabili al cambiamento climatico. L’uragano Sandy ha travolto gli Stati Uniti il 29 ottobre scorso provocando 125 vittime e ha confermato da debolezza del Paese di fronte ad emergenze meteorologiche estreme. Sandy ha paralizzato la metà inferiore di Manhattan e ha cancellato interi quartieri di New York e nel New Jersey. Le linee elettriche hanno ceduto provocando numerosi black out, saltati anche i trasporti: a New York la metropolitana si è completamente allagata ed è stata chiusa per diversi giorni. Un prezzo forse più alto di quello pagato per Sandy sarà quello che gli Stati Uniti pagheranno per la siccità che ha colpito diversi Stati dell’Unione. Secondo le prime proiezioni, i danni derivanti dai mancati raccolti potrebbero arrivare fino a 100 miliardi di dollari, con un effetto a catena che ha coinvolto gli allevamenti di bestiame e le comunità agricole. L'estate calda e secca spazzato via fino a tre quarti della coltura nelle aree di mais e di soia. L’aumento delle temperatura non contribuisce solo alla siccità ma ha provocato anche un accelerato scioglimento dei ghiacciai: dal 2007 a settembre di quest’anno si sono persi 500 mila chilometri quadrati di ghiacciai, il 18% della superficie totale. Secondo uno studio di scienziati del clima statunitensi entro 4 anni l'Artico durante l'estate potrebbe non avere più ghiaccio. Anche l’Europa è in questi giorni sottoposta ad un duro confronto con le avverse condizioni climatiche, in Russia le rigide temperature hanno provocato finora oltre 200 morti mentre in Gran Bretagna proprio in questi giorni sono le alluvioni e le inondazioni a provocare i danni più gravi; sono ormai centinaia le abitazioni evacuate nell’area sud occidentale del Paese. In italia, gravissimi danni in Toscana dove l’acqua nel novembre scorso ha invaso le campagne della Maremma provocando 4 morti e migliaia di sfollati. Ma non è stato solo il cambiamento climatico ad accanirsi contro il nostro Paese quest’anno: nel mese di maggio l’Emilia è stata investite da uno sciame sismico culminato il 20 maggio in una scossa di 5,8 di magnitudo a cui ha poi fatto seguito un’altra scossa di analoga potenza 9 giorni dopo. Gravissimi i danni al tessuto industriale ed al patrimonio culturale. Il sisma è stato avvertito a Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma le scosse si sono sentite anche in un'area molto vasta comprendente tutta l'Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell'Austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale.

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