Milano, 5 set. (Adnkronos) - Non si interrompe il ridimensionamento del settore moda in Lombardia a causa della crisi. Nel primo semestre 2012 sono gia' 2.858 i lavoratori che hanno perso il posto, collocati in mobilita' o per la chiusura dell'azienda. Prosegue quindi l'erosione in termini di addetti e imprese nel settore: sono complessivamente circa 6.700 i lavoratori che hanno perso il lavoro nell'ultimo anno, tra il secondo semestre 2011 e il primo semestre 2012. E' quanto emerge dall'ultima rilevazione dell'Osservatorio congiunturale della Femca Cisl Lombardia, il sindacato dei lavoratori tessili, chimici e dell'energia. Sono 771 le aziende colpite dalla crisi, in aumento del 37% rispetto al secondo semestre 2011. I dati raccolti segnalano inoltre che sono 1.198 i lavoratori collocati in mobilita' in 37 aziende e 1.660 sono coinvolti dalle chiusure di 33 imprese, segnale evidente della crisi strutturale in termini di assetto industriale del comparto e della conclusione di qualsiasi ricorso degli ammortizzatori a sostegno dell'occupazione dei lavoratori, che scivolano lentamente ma inesorabilmente nell'area dei 'senza lavoro'. "Con il 19% di aziende sul totale nazionale la Lombardia e' la prima regione nel comparto moda. Occorre - sottolinea Aldo Isella, segretario generale Femca Cisl Lombardia - invertire al piu' presto la tendenza e contrastare la crisi con provvedimenti concreti". Tra i territori, quelli che rilevano il maggior numero di lavoratori interessati alla crisi sono Como, Bergamo, Brescia e Varese (distretti del tessile, abbigliamento e calzature con la presenza di storici insediamenti industriali), Mantova (calzetteria), Monza-Brianza e Legnano Magenta (con la zona di Parabiago distretto delle calzature).