La presenza di Sergio Mattarella all'Ariston durante la prima serata del festival di Sanremo è rimasta segreta per un po'. Ovviamente per motivi di sicurezza. Pare che fino a ieri mattina, quando poi Amadeus h annunciato a tutti la notizia, solo tre persone ne fossero al corrente. "È tutto estremamente semplice nel raccontarlo, chi dice la verità non sbaglia mai. Le indicazioni avute dal Quirinale sono state di mantenere il massimo riserbo. Ho ringraziato il consigliere Grasso e Lucio Presta, due persone che da un anno lavorano a stretto contatto affinché ciò che era nei nostri sogni si potesse realizzare. È venuto il presidente della Repubblica a Sanremo in forma privata, neanche istituzionale dal punto di vista formale: anche per motivi di sicurezza ci è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre", ha spiegato Amadeus parlando della riservatezza della notizia. Riservatezza che avrebbe creato malumori nel Cda Rai.
"Se io fossi nel Cda direi grazie a chiunque avesse portato il presidente al festival, invece di cercare di colpevolizzarlo", ha continuato il direttore artistico. Che poi ha aggiunto: "Nel momento in cui ricevo un mandato dal Quirinale devo assolutamente rispettarlo. Non è mancanza di rispetto né all’ad né al direttore Coletta, ma dovevo far sì che quello che mi è stato chiesto fosse rispettato".
In generale, "tutto il lavoro è condiviso con l’ad e con Coletta", ha comunque precisato il conduttore. Sull’argomento è intervenuto anche Stefano Coletta: "La segretezza era dovuta a una questione di sicurezza. Noi abbiamo il mandato di fare il prodotto tv per le persone che pagano il canone. Quindi non sempre la lettura strumentale di quello che accade fa piacere. Sono felice che sia venuto qui il presidente della Repubblica. Come direttore del prime time sono felice che questo sia successo e me lo porterò nella vita. Non mi sento sminuito per nulla per il fatto che io non sapessi. Sono stanco di una narrazione strumentale".