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Francesco Alberoni è morto: aveva 93 anni, che cosa lascia alla cultura italiana

martedì 15 agosto 2023

2' di lettura

È morto Francesco Alberoni. A 93 anni si è spento il sociologo, giornalista e scrittore, assoluto protagonista della cultura del nostro Paese. Nato a Borgonovo Val Tidone il 31 dicembre 1929, sopo aver studiato al liceo scientifico Respighi di Piacenza si trasferì a Pavia, dove fu allievo del Collegio Cairoli e si laureò in medicina nel 1953. Sempre a Pavia studiò psichiatria, con Carlo Berlucchi ed Ermenegildo Gastaldi, e statistica stocastica con Giulio Maccacaro, divenendo allievo di sir Ronald Fisher. Studiò a Milano psicoanalisi con Franco Fornari, matematica e teoria dell’informazione con Guido Bortone, studiando inoltre con padre Agostino Gemelli. In campo sociologico si occupò in modo sistematico delle discontinuità sociali e del processo per cui l’ordine sorge dal caos, e da qui nacque l’idea guida per la comprensione dei movimenti collettivi. 

E’ stato membro del Cda e consigliere anziano facente veci di presidente della Rai nel 2005. E’ stato rettore dell’Università di Trento dal 1968 al 1970 e della Iulm dal 1997 al 2001. Dal 2002 al 2012 ha ricoperto la carica di presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2019 si è candidato alle elezioni europee nelle liste di Fratelli d’Italia non risultando eletto. Alberoni ha condotto studi nel campo della sociologia delle passioni individuali e collettive e, in particolare, dei movimenti collettivi e dell’innamoramento. Il testo univocamente identificato come pietra angolare della costruzione del pensiero sociologico di Alberoni è il libro Movimento e istituzione (1977). Nel 1979 Alberoni pubblica Innamoramento e amore, in cui argomenta come l’innamoramento sia lo stato nascente di un movimento collettivo composto esclusivamente da due persone. Nel 1991 esce Gli invidiosi, seguito da Il volo nuziale (1992), dove vengono esaminate le cotte pre-adolescenziali e adolescenziali per le star del cinema, e quindi la generale tendenza femminile a ricercare oggetti d’amore superiori. L’ultima opera sui movimenti collettivi, che rappresenta il coronamento e l’esposizione generale della teoria di tali movimenti, è Genesi (1989). Nel 2002 pubblica La speranza, definendo questa virtù “la più importante per la vita”. 

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