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Ilaria Argiolas: "Ho il cuore a destra e sono ghettizzata"

di Marco Rocchi martedì 27 febbraio 2024

2' di lettura

«Sono un cantautore. Non credo nel politicamente corretto ma non voglio essere messa alla gogna come è capitato al direttore d’orchestra, Beatrice Venezi». A raccontare in esclusiva a Libero questa storia che, vedrete, ha del singolare, è Ilaria Argiolas, 33 anni, una carriera in ascesa eppure già puntualizzata da una costante: la discriminazione. 

Non tanto per il fatto di essere innamorata e sposatissima con una donna, la sua Mary «Io e mia moglie ci siamo sposate in Canada nel 2014 a Toronto Cambridge e nel 2019 abbiamo trascritto l’unione anche qui in Italia», quanto per quella che evidentemente viene considerata la sua colpa maggiore: avere il cuore a destra e aver osato scriverlo in una canzone: Io er core ce l’ho a destra. Quello che in tutto ciò è ancor più paradossale è il fatto che il brano, in realtà, sia dedicato alla diversità sessuale di Ilaria. Ma anche lì, nel privato più privato, c’è del politico «perché se sei lesbica devi essere di sinistra» ci racconta. Ciò significa, per esempio, niente Concertone del 1 Maggio, difficoltà a entrare nei salotti che contano, figurarsi per una come Ilaria che canta in romanesco i fatti della sua borgata, Finocchio, ultima periferia a sudest di Ro ma, dove lei ha fatto tutta la sua gavetta fino alla pubblicazione del suo primo album M’hanno chiamato Ilaria con Fonoprint, storico studio di registrazione bolognese, fucina di giovani talenti. 

Un disco pieno di collaborazioni importanti: da Mariella Nava a Phil Palmer, il chitarrista dei Dire Straits, Vincenzo Incenzo, Claudio Golinelli (Gallo), Grazia Di Michele, Marco Paganelli e addirittura il dono di un brano scritto per lei da Roberto Vecchioni. «Le persone che mi escludono perché ho scritto la canzone Io er core ce l’ho a destra sono le stesse che parlano di inclusione ma per loro qual è il significato di inclusione?» si chiede Ilaria. Che poi ci racconta un fatto accadutole in un concorso: «Il direttore artistico in persona parlando dell’attuale governo se ne uscì dicendo: devono morire bruciati. In altri festival che ho fatto mi è stato detto: ma lei è destrorsa! Non possiamo far vincere una così». Al punto che il pensiero di Ilaria va direttamente a Giorgia Meloni con la quale vede delle analogie. «È la prima donna in Italia a ricoprire un ruolo così importante, viene anche lei dalla periferia di Roma e sicuramente sta scrivendo un pezzo di storia. Certo che se io per una canzone mi ritrovo così ghettizzata, immagino lei...».

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