Cinquanta anni e almeno sette vite. Angelina Jolie, figlia dell’attore Jon Voight e della stupenda Marcheline Bertrand, morta troppo giovane, compie mezzo secolo.
Sicuramente una delle super star di Hollywood dalla vita spericolata, ma non solo.
Ragazza interrotta. La giovane Angelina è trasgressiva, sregolata. All’epoca del primo matrimonio, quello con l’attore di Trainspotting Johnny Lee Miller, sposato nel 1996, ebbe una relazione clandestina lesbica con la cambogiana Jenny Shimizu (conosciuta sul set di Foxfire). Jenny diceva di lei: «È una splendida amante. Io sono stata la sua prima donna, ma dubito che sarò l’ultima». Eroina, cocaina: le voci (e i video) sulle sue dipendenze si sprecavano. La carriera inizia con Hakers. Vince tre Golden Globe consecutivi: nel 1998 per il film tv George Wallace, nel 1999 per Gia e nel 2000 per Ragazze interrotte, per il quale ottiene pure l’Oscar.
Mamma single. Il suo secondo marito è un altro sciroccato, Billy Bob Thornton. Dura poco. Da single, adotta un figlio, il primo di una lunga serie: si chiama Maddox, che prese da un orfanotrofio di Battambang, in Cambogia. Iniziano i grossi ruoli al cinema: due capitoli di Tomb Ryder, Alexander di Oliver Stone, Original Sin, e poi il film della svolta sentimentale: Mr and Mrs Smith.
Moglie di Brad Pitt. Un filmetto, ma lì conosce Brad Pitt che per lei lascia clamorosamente la moglie di allora, Jennifer Aniston, che si riprenderà dieci anni dopo. Sono la coppia dei sogni. Fanno tre figli uno più bello dell’altro. Ne adottano altri due. In totale 6. Una truppa invidiata per molto tempo.
Attrice da Oscar. Al cinema interpreta uno dei ruoli più intensi della carriera grazie a Clint Eastwood, che la sceglie per la parte della madre coraggio di Changeling. Ottiene la sua seconda candidatura all’Oscar. Arriva Maleficent, in cui diventa l’eroina anche dei piccoli. Con coraggio, racconta di aver tolto il seno per prevenire il rischio di cancro. La mutazione del gene BRCA1 le dava la probabilità dell’87% di sviluppare il cancro alla mammella e del 50% alle ovaie: dato che l’amata madre, la nonna e la zia erano morte per la stessa causa. Lei voleva vivere il più possibile, per i figli.
“Santa”. Il suo impegno umanitario l’ha fatta paragonare a Lady Diana o Audrey Hepbourn. In Cambogia, dove girò Tomb Ryder, venne a conoscenza della grossa crisi umanitaria: si rivolse all’UNHCR e nei mesi successivi visita diversi campi profughi. Passò 18 giorni tra Sierra Leone e Tanzania, tornò in Cambogia per due settimane e in seguito incontrò i rifugiati afgani in Pakistan, donando loro 1 milione di dollari. Diventa Ambasciatrice di Buona Volontà. Ha visitato campi profughi in Thailandia e in Ecuador. Poi Kosovo, Kenya, Sudan, Tanzania, Caucaso, Darfur, Ciad, Pakistan, Kashmir, Haiti. Alcune missioni le fa con Pitt. Fonda la National Center for Refugee and Immigrant Children a cui dà 500.000 dollari per i primi due anni. Non si contano i premi umanitari vinti.
Regista. L’unica cosa che non è riuscita bene alla Jolie è la regia. Nessuno dei suoi film - A Place in Time (2007), Nella terra del sangue e del miele (2011), Unbroken (2014), By the Sea (2015), Per primo hanno ucciso mio padre (2017), Senza sangue se lo ricorda qualcuno.
Divorziata. Dopo 13 anni d’amore, la Jolie chiede il divorzio da Pitt, accusato di aver abusato di lei e dei figli, di avere problemi di alcol. I figli hanno chiesto di cancellare il cognome Pitt e di tenere solo quello della madre. Ora l’attrice è single, sono anni che non le affibbiano nessun uomo. Recita poco: l’ultimo film è Maria, ritratto della Callas. Ma non farà la sua fine.