Negli ultimi giorni, Al Bano e Iva Zanicchi sono finiti nell’occhio del ciclone per la loro partecipazione a un concerto previsto per questa sera in Russia. La notizia ha suscitato numerose critiche, soprattutto da parte di chi ritiene inopportuno che due artisti italiani si esibiscano in uno Stato coinvolto in un conflitto armato con l’Ucraina. Per questo motivo, Caterina Balivo ha scelto di contattare direttamente il cantante pugliese durante la puntata de La volta buona, dandogli l’occasione di spiegare la sua posizione nel corso del programma in onda su Rai 1.
La conduttrice, prima di entrare nel cuore della questione, ha chiesto ad Al Bano come fosse andato il viaggio. Il cantante ha rassicurato tutti con parole distese: “È andato tutto perfettamente. C’è da dire che la sua compagnia è straordinaria e ci conosciamo da tantissimi anni. Nonostante questo però è come se ci fossimo conosciuti per la prima volta", ha ricordato il leone di Cellino.
Quando poi è arrivato il momento di rispondere alle polemiche, Al Bano non si è tirato indietro. Accusato – insieme a Zanicchi – di aver fatto una scelta poco sensibile, ha difeso con fermezza la decisione di partecipare all’evento musicale in terra russa: “Critica sempre chi non sa niente, non conosce la realtà e non sa che qui in Russia noi siamo venuti per fare i messaggeri di pace".
Al Bano Carrisi ha poi voluto sottolineare come, nonostante le polemiche, non intenda rinunciare alla propria professione: “Il mio mestiere lo farò sempre contro tutto e contro tutti. Il cantante ha anche ricordato le sue origini, spiegando di avere una conoscenza diretta delle conseguenze della guerra: “Sono nato nel 1943 e ancora cadevano le bombe, c’era la Seconda Guerra Mondiale. Mio padre mi ha raccontato la prigionia e la gente che moriva al suo fianco", ha concluso Al Bano.
Infine, ha condiviso un toccante insegnamento ricevuto dal padre, che continua a guidarlo ancora oggi: “Il mio papà mi diceva che era felice perché non ha voluto ammazzare nessuno… Un messaggio indimenticabile… E nella mia vita ho sempre lavorato seguendo alla lettera questo principio…”