L’Italia è una Repubblica, ma anche una monarchia, fondata sulle corna, Articolo Zero della costituzione universale di un popolo per il quale il tradimento è assurto a gloria nazionale. Fatto o letto. Mai subito, sennò son guai. Lo dimostra l’attenzione ossessiva a triangoli e coppie scoppiate sui giornali o in TV, a tradimenti svelati in diretta grazie a una Kiss Cam impertinente o a programmi, campioni d’ascolti, come Temptation Island dove la tentazione è proprio la voglia di assaggiare quella mela che cresce in un altro giardino. Resistere dal morderla o fottersene e divorarla a favore di telecamera è il gioco del format.
Ma come e, soprattutto, dove nasce il simbolo delle corna come spregevole gesto di sottocultura? Per farlo bisogna scomodare la mitologia, Minosse e il Minotauro. Siamo a Creta.
Pasifae è la moglie di Minosse. Sono la regina e il re dell’isola. Lei lo tradisce con nientepopodimeno che un toro. Nasce il Minotauro, un bambino con le corna che ad ogni pubblica apparizione ricorda al popolo il tradimento della regina al re. Da qui il tipico gesto con la mano biforcuta. Dall’antichità in poi ogni epoca è stata accompagnata da imprese di amanti più o meno famosi, fino ad arrivare ai giorni nostri. È un punto in comune che unisce l’alto e il basso della società e ha sdoganato il tradimento come una delle massime forme democratiche al mondo. Ma è il racconto ad essere cambiato, seguendo l’evolversi dei costumi, delle mode e delle leggi. Se nella società di inizio ’900 l’adulterio era considerato un crimine penalmente punibile, allo scattare del millennio le corna sono diventate a puntate, soap opere con evoluzioni incerte che attirano milioni di curiosi e dividono la tifoseria. Sì, perché si tifa! Come a una partita di calcio. Si tifa per quelli belli, per quelli bravi, per quelli ricchi, per quelli poveri... si tifa e basta. Bisogna essere abili per non farsi schiacciare dalla macchina del fango che i social possono mettere in moto si giorni nostri. E poi si tifa per quelli perfidi che aspettano la vendetta come il pitone un coniglio.
Come dimenticare l’abilità diabolica del signor Massimo Segre da Torino che ha smascherato in diretta il tradimento subito dalla fidanzata socia, Cristina Seymandi, durante una festa di compleanno che sarebbe dovuta essere anche di fidanzamento. Il coraggio di mettere in piazza un paio nuovo, nuovo di corna è stato notevole ma la soddisfazione più grande. Diabolico!
Grande bacino di questioni sentimentali è il Palazzo dell’Eliseo, quartier generale del Capo dello Stato francese e di faccende private che rimbombano nei corridoi. Che François Hollande, detto Flamby, fosse un tombeur de femmes non l’avrebbe detto proprio nessuno. Eppure il suo mandato da presidente che è stato segnato da alcuni dei più cruenti attentati terroristici nel paese, verrà ricordato anche per lo spavaldo comportamento di Hollande nei confronti delle sue donne. Arrivato all’Eliseo al fianco della fidanzata, Valerie Trieweiler, che nell’occasione aveva assunto l’inedito ruolo di première fiancée, sono state le fotografie del presidente in scooter per le vie di Parigi che portava i croissant alla sua amante, Julie Gayet, a fare il giro del mondo nel gennaio del 2014. L’Eliseo diventò il centro di gravità del gossip del momento e la conferenza stampa di inizio anno, in cui il Capo dello Stato abitualmente incontra i giornalisti si profilava un problema. I tempi erano cambiati e la stampa non era più disposta a sorvolare sugli affari privati degli inquilini dell’Eliseo, come successe per François Mitterrand molti anni prima. L’effetto Gayet fu esplosivo: 600 giornalisti accreditati alla conferenza stampa e 4 milioni di telespettatori davanti ai teleschermi per seguire in diretta tv un inutile esercizio di informazione politica tanto erano tutti in attesa della fatidica domanda sulla donna del momento. Hollande non è stato l’unico Capo di Stato a conquistare le prime pagine per i fatti privati di cui è stato protagonista.
Ne sa qualcosa Bill Clinton, che nel 1998 finì sul banco degli imputati per la sua relazione con Monica Lewinsky, la stagista più famosa del mondo. Si arrivò addirittura all’impeachment, non per il tradimento, ma per aver negato fosse avvenuto, giurando il falso agli americani elettori che non perdonarono, al contrario di Hillary cui non restò altro che abbozzare in pubblico per sfogarsi in privato, si suppone.
Clinton venne assolto a febbraio del 1999, ma di quello scandalo rimarrà la madre di tutte le deposizioni che regalò un’immagine esplicita di quello che era accaduto veramente tra il presidente e la stagista protetti dalle mura dello Studio Ovale. Ma la lista dei presidenti è lunga. Sembra che la politica offra delle ottime alcove.
Non andò meglio tuttavia a Elisabetta II, integerrima regina, che vide il suo trono traballare a causa del triangolo amoroso tra suo figlio Carlo, sua nuora Diana e l’amante Camilla, nel matrimonio dei principi del Galles. Purtroppo per Juan Carlos, l’ex re Borbone le cui mille e più amanti avevano fatto sognare gli spagnoli trasformando il sovrano in vanto e orgoglio del suo popolo, i tempi sono cambiati e nel 2014, complice anche la crisi economica del paese, il suo curriculum leggendario gli si rivoltò contro, costringendolo all’abdicazione per salvare una corona in bilico.
Capita a volte che le corna dell’anno diventino del secolo se sono suggellate da un matrimonio come quello Sanchez-Bezos fresco, fresco di stampa. Il billionaire in dollari che sposa la giornalista rampante della TV diventa notizia da prima pagina mondiale se la festa è un Hollywood party e il brillante al dito da Guinness dei primati, ben trenta. Più o meno quanti i miliardi spesi per affittare Venezia e ufficializzare con tre giorni di festa non stop l’amante, diventata fidanzata e poi moglie, al posto di quell’altra che stava lì a curare il nido fin da quando Amazon era ancora solo un fiume del Sud America. Corna da Oscar! Applausi e giù il sipario.