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Fiorello: la statua di Pippo a Viale Mazzini

di Leonardo Iannacci martedì 19 agosto 2025

2' di lettura

L’amore per Pippo Baudo è stato evidente ieri quando un oceano di vip e non vip, di gente che lo amava, con qualche curioso annesso, ha affollato la camera ardente allestita nel luogo a lui più caro: il Teatro Delle Vittorie dove SuperPippo ha colorato di allegria e professionalità molti dei suoi programmi. Aperta alle 10 di mattina e chiusa all’ora di cena (oggi sino alle 12), la camera ardente ha visto sfilare l’intero mondo artistico italiano con l’aggiunta di qualche politico di buon cuore. Accanto al feretro di legno chiaro, circondato da corone di fiori, ha campeggiato un ritratto del celebre presentatore, quasi a vegliare e ringraziare i tanti amici accorsi per l’ultimo saluto. Hanno reso omaggio a Baudo, scomparso sabato sera a 89 anni, Fiorello, Giorgia, Laura Pausini, l’amico Renzo Arbore, Eros Ramazzotti, Massimo Lopez, Gianni Morandi («Quanto mi ha aiutato», ha detto), Lorella Cuccarini, Lino Banfi, Max Giusti, l’avvocato Giorgio Assumma, Gigi Marzullo e Gloria Guida. Al centro del teatro che ospitò le puntate di Canzonissima e Fantastico, il sipario rosso era circondato da rose rosse; su uno schermo scorrevano immagini dell’antologia baudiana, proiettate anche all’entrata. Accanto alla bara i familiari di Baudo con la figli Tiziana: l’ex moglie Katia Ricciarelli è arrivata sottobraccio a Mara Venier, in lacrime: il direttore generale Roberto Sergio ha sottolineato come, «la Rai continuerà ad ispirarsi a Baudo». Intanto la Rai sta valutando di dedicare il Teatro delle Vittorie a Baudo.

A confermarlo è l’ad Giampaolo Rossi. «È un’idea che affronteremo nel prossimo cda. Sicuramente l’intento è quello di lasciare nella nostra memoria un segno di riconoscimento a Pippo Baudo». Le istituzioni non sono mancate: fra le corone intorno alla bara, con un picchetto di carabinieri in alta uniforme, spiccavano quelle del Presidente della Repubblica, del presidente della Camera, del sindaco di Roma e ovviamente della Rai. Sono arrivati anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli e quello degli esteri Antonio Tajani. Toccante, all’uscita, ricordo di Fiorello: «Io ho 65 anni, e quando ho cominciato a capire qualcosa, Pippo cominciava. È sempre esistito.

E da siciliano ancora più degli altri, perché lo guardavo anche ad Antenna Sicilia, quando faceva il Festival della canzone siciliana. Noi siciliani siamo sempre stati orgogliosi di avere Pippo Baudo come corregionale, è siciliano come “a noi...”. Perché non mettiamo una statua di Pippo al posto del cavallo davanti alla Rai?”. E Carlo Conti: «Si è spenta la tv, la tv che Baufo ha inventato, che ha fatto con amore e genio, quella tv dove ha creato cantanti e comici. Gli sono grato prima come spettatore poi immeritatamente come collega. Ciao Maestro». I funerali si terranno domani nel Santuario della Madonna della Stella a Militello, paese natale di Baudo. Del «grandioso», come lo ha definito Claudio Baglioni.

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