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Tutta la verità sulla triste vita di Arnold

di Maria Pezzi martedì 23 settembre 2025

3' di lettura

 Arriva in Italia Gary – io ero Arnold, lo speciale di 90 minuti che racconta la vera e commovente storia di Gary Coleman, l’indimenticabile bambino star della sitcom anni ’80 Il mio amico Arnold. Lo speciale andrà in onda stasera alle 22:55 su Sky Crime e NOW. Gary Coleman ha fatto breccia nel cuore di milioni di spettatori interpretando Arnold, il piccolo protagonista della serie e autore della celebre battuta: «Che cosa stai dicendo, Willis?». Ma dietro quel volto sorridente si celava una realtà ben più complessa. Gary – Io ero Arnold ripercorre la sua esistenza segnata da una grave malattia cronica che lo costrinse a vivere tra ospedali e dialisi, sin da giovanissimo.

Lo speciale svela anche il lato oscuro della sua carriera: lo sfruttamento economico da parte della sua stessa famiglia, le cause legali, la solitudine e una discesa nella depressione. Una parabola che si è conclusa con la sua morte prematura. Attraverso interviste inedite, testimonianze dei suoi cari e rivelazioni sulle circostanze della sua scomparsa, il documentario ricostruisce la parabola di un talento precoce e fragile, lasciato senza la protezione necessaria e intrappolato in un sistema che gli ha negato la possibilità di crescere davvero. Gary - Io ero Arnold cerca di fare luce sulla vita di una delle icone più amate e sulla complessa e spesso amara realtà nascosta dietro il fascino della fama. Coleman è stato uno dei volti più iconici della tv americana degli anni ’80. Nato il 8 febbraio 1968 a Zion, Illinois, raggiunse la fama mondiale da giovanissimo grazie al ruolo di Arnold Jackson nella sit-com Diff’rent Strokes (in Italia: Il mio amico Arnold), trasmessa dal 1978 al 1986. Con il suo volto espressivo, la battuta pronta e il tormentone «Che cavolo stai dicendo, Willis?», divenne in breve tempo una celebrità, incarnando l’archetipo del «bambino prodigio».

Affetto da una rara malattia congenita ai reni, la nefrite, che ne limitò la crescita (raggiunse solo 1,42 metri di altezza), Coleman affrontò fin da piccolo gravi problemi di salute. Tuttavia, fu proprio questa sua particolare condizione fisica a conferirgli un aspetto infantile anche in età adolescenziale, contribuendo al suo successo sul piccolo schermo. Ma dietro la facciata sorridente si celava una realtà molto più complessa. La sua carriera iniziò a declinare con la fine della serie che lo aveva reso famoso. Incapace di scrollarsi di dosso il ruolo di Arnold, Coleman faticò a trovare nuove opportunità. Nel frattempo, la gestione disastrosa dei suoi guadagni da parte dei genitori adottivi e del suo agente lo portò a intentare una causa legale nel 1989, ottenendo un risarcimento, ma vedendo andare in fumo la maggior parte della fortuna accumulata da bambino. Negli anni successivi, la sua figura rimase presente nei media, ma sempre più come oggetto di curiosità o ironia, piuttosto che per meriti artistici. Morì il 28 maggio 2010, a soli 42 anni, in seguito a un’emorragia cerebrale causata da una caduta. Il suo sorriso rimane impresso nella memoria di milioni di spettatori, ma la sua storia è anche un monito sulle responsabilità che il mondo dello spettacolo ha verso i suoi interpreti più fragili. Distribuito da NBC Universal, il documentario sarà disponibile da oggi alle 22:55 su Sky Crime e in streaming su NOW.

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