Secondogenito di Giuseppe e Teresa Zoccoli, Luigi Tenco nacque a Cassine (Alessandria) il 23 marzo 1938. All’età di 10 anni, unitamente al fratello Valentino ed ai genitori, si trasferì a Genova, studiando con profitto fino alla maturità ed iscrivendosi all’Università. Fin da adolescente peraltro, prese lezioni di pianoforte poiché la madre era rimasta folgorata dalla sua capacità nell’apprendimento, suonando ad orecchio un vecchio strumento trovato per caso in una canonica. Compagno di scuola di Bruno Lauzi, ben presto venne inserito nella famosa Scuola Genovese con altri cantautori quali lo stesso Lauzi, Umberto Bindi, Gino Paoli e Fabrizio De André, solo per citare i più noti.
Trasferitosi a Milano come altri artisti del tempo, alla fine del 1961 durante uno spettacolo, presente anche Giorgio Gaber, venne notato per puro caso dal regista Luciano Salce, incuriosito dal suo viso scontroso e dalla personalità prorompente con atteggiamenti antimilitaristi e l’attenzione per i deboli e gli indifesi. Salce lo ritenne adatto alla perfezione per essere il co-protagonista del film “La Cuccagna” con Ugo Tognazzi e Donatella Turri. La pellicola, con le musiche di Ennio Morricone e la sceneggiatura di Alberto Bevilacqua e Goffredo Parise, ottenne un discreto successo più dalla critica che dal pubblico ma esaltò Luigi in un ruolo a lui congeniale.
In breve, su invito dello stesso Salce, Tenco venne chiamato nel 1963 dal regista Luigi Comencini per il ruolo di protagonista nel film “La Ragazza di Bube”, tratto dal romanzo Premio Strega di Carlo Cassola. Alcuni mesi prima dell’inizio delle riprese, Tenco conobbe Claudia Cardinale che, per inciso, avrebbe recitato per la prima volta senza essere doppiata. Ma, d’improvviso, la sgradita sorpresa: i produttori, per ragioni esclusivamente commerciali e senza alcun ritegno per gli impegni già presi, esclusero Luigi ed imposero l’attore greco-americano e ballerino George Chakiris, fresco interprete di “West Side Story” e premio Oscar nel 1962 quale attore non protagonista. Possiamo soltanto immaginare la cocente delusione e rabbia di Luigi che, paradossalmente, coincise con i primi, veri successi di cantante ed autore di brani, peraltro sempre struggenti.
La pellicola ebbe un successo di critica e di pubblico e, ad onor del vero, Chakiris fu un bravo interprete ma, certamente, lo sarebbe stato anche Luigi. Come è poi a tutti noto, Tenco morirà suicida a Sanremo il 27 gennaio 1967: chissà come sarebbe cambiata la sua vita se avesse interpretato quel film.