«Si crede spesso che gli autori di fantascienza siano perspicaci lettori del futuro, in grado di vedere cose che gli altri non vedono. In realtà, ben pochi si sono distinti in modo eccezionale, sotto questo aspetto; quanto a me, il mio record è basso al punto che potremmo definirlo abissale», confessò nel 1973 Isaac Asimov nella sua antologia Il meglio di Asimov, nel presentare un racconto che si intitolava Il destino di Marte, e che considerava invece una eccezione, per esserci riuscito a prevedere «gli effetti euforici delle passeggiate nello spazio con una quindicina d'anni di anticipo».
Poca roba, se vogliamo, rispetto al modo in cui Jules Verne aveva invece immaginato sommergibile, aereo, viaggi sulla Luna, tv e grattacieli con l’aria condizionata. Asimov morì però nel 1992, poco prima che esplodesse quel fenomeno Internet in qualche modo da lui anticipato con il Multivac di molti suoi racconti. Anche se è un sistema centralizzato e non decentrato, è sembra essere un po’ più dispendioso.
Ancora meno preveggente fu l’altro grande padre della fantascienza moderna Herbert George Wells, se non per cose distruttive: carri armati, bomba atomica e perfino una Prima Guerra Mondiale che però immaginò anche più devastante della realtà, visto che riporta il mondo al Medio Evo. Insomma, in linea generale Asimov ha ragione. Ma a volte la fantascienza davvero, se non anticipa, comunque spiega la scienza.
LA CONTAMINAZIONE
E in un articolo uscito per i 100 anni della meccanica quantistica la rivista Nature ha fatto una pur breve lista di film che sembrano avere effettivamente motivato i ricercatori a esplorare concetti sconosciuti o a promuovere invenzioni. Primo della lista è Interstellar: film del 2014 diretto da Christopher Nolan, interpretato da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine, che nel 2015 ha vinto il Premio Oscar per i migliori effetti speciali, e di cui si percepisce chiaramente che ha avuto come consulente scientifico Kip Thorne. Fisico teorico del California Institute of Technology, che è annoverato tra i maggiori esperti internazionali della teoria della relatività generale.
Racconta la storia di un gruppo di scienziati che viaggia attraverso un cunicolo spazio-temporale alla ricerca di un pianeta abitabile per l'umanità, secondo la fisica teorica Claudia de Rham, dell'Imperial College di Londra, «è vera scienza, basata su fenomeni fisici reali spinti al limite». Laura Green, direttrice scientifica del National High Magnetic Field Laboratory in Florida, ritiene che anche attraverso questa pellicola Thorne abbia addirittura «cambiato il modo in cui concepiamo alcuni aspetti della fisica, in particolare le onde gravitazionali». Tant’è che studenti di fisica ne hanno organizzate proiezioni di gruppo.
STAR TREK E SPIDER MAN
Al numero due The Prestige: film pure di Cristopher Nolan, ambientato nella Londra vittoriana e incentrato sulla rivalità tra due maghi, interpretati da Hugh Jackman e Christian Bale. Ma c’è anche David Bowie, nel ruolo di quel Nikola Tesla che è veramente esistito, che contestò a Guglielmo Marconi la paternità dell’invenzione della radio, e a cui è dedicata la nota fabbrica di auto elettriche Tesla Motors di Elon Musk. Qui lo si immagina a costruire una macchina per il teletrasporto di uno dei protagonisti che viene considerata particolarmente realistica, anche se è uno sviluppo cui ancora non siamo arrivati.
Al numero tre, Star Trek IV: Rotta verso la Terra, del 1986. L'equipaggio della Uss Enterprise viaggia in un passato che sarebbe poi l’anno del film: per salvare la Terra da una minaccia aliena, e chiedendo l'aiuto di balene estinte. In una scena l'ingegnere Scotty scambia la formula dell'alluminio trasparente con una lastra di plexiglas: un materiale brevettato poco prima dell'uscita del film, e che rappresentava un'innovazione all'avanguardia nella scienza dei materiali. Per Nature, la velocità con cui il film ha integrato questo progresso è stata “sbalorditiva”.
Al numero quattro, Ritorno al Futuro - Parte II, del 1989. Per i cultori della saga è forse l’episodio meno riuscito della fortunata trilogia. Non pone le premesse del primo; non dà le conclusioni né offre la sgargiante ambientazione Western del secondo; e richiede un po’ troppo di aver visto il primo per potere essere compreso. Ha però anticipato l’hoverboard: uno skateboard galleggiante nell’aria che allora era pura fantasia, e adesso invece esiste sul serio, anche se solo al livello di prototipo. Insomma, mostra come gli scienziati possono lavorare su idee che sembrano uscite da un film, ma che alla fine diventano realtà.
Numero cinque, infine Spider-Man: Un nuovo universo, del 2018. Miles Morales vi si unisce ad altri eroi lancia-ragnatele provenienti da universi diversi per affrontare Kingpin: il cattivo che costruisce un acceleratore di particelle sotto Manhattan con l'obiettivo di aprire portali verso universi paralleli. Gli esperti consultati dalla rivista Nature hanno riconosciuto come quel macchinario assomigli moltissimo all’esistente Compact Muon Solenoid del Large Hadron Collider di Ginevra.




