La Rai chiude la porta e mette fine alle indiscrezioni: Amadeus non tornerà a Viale Mazzini. Le voci circolate negli ultimi giorni su una possibile marcia indietro del conduttore vengono smentite direttamente dalla tv di Stato che prende posizione in modo netto e ufficiale. In una nota, la Rai chiarisce senza lasciare margini di interpretazione: "In merito ad alcuni articoli di stampa usciti in questi giorni - pur ribadendo la stima professionale nei confronti del conduttore - Rai precisa che il suo ritorno non rientra nei piani editoriali dell’azienda".
Una presa di distanza che, letta tra le righe, racconta molto più di una semplice smentita. Per la Rai, riaccogliere Amadeus dopo l’addio della scorsa stagione sarebbe una mossa per certi versi difficile da comprendere. Lo strappo tra il conduttore e l'azienda non è soltanto simbolico ma strutturale, reso ancora più profondo dai risultati tutt’altro che brillanti ottenuti da Amadeus nella sua nuova esperienza televisiva.
Se per la Rai l’ipotesi del ritorno è dunque fuori discussione, il peso della situazione ricade interamente su Warner Bros-Discovery. È il gruppo americano a dover fare i conti con un investimento oneroso e con ascolti deludenti, senza la possibilità di "congelare" Amadeus, neppure tenendolo fuori dai palinsesti. Il motivo risiede nella natura dell’accordo: Amadeus è sotto contratto con Banijay, società alla quale Warner ha riconosciuto un minimo garantito annuo proprio per coprire i costi del conduttore. Un meccanismo - come spiega davidemaggio.it - che obbliga a mandarlo in onda, trasformando quella che doveva essere una grande opportunità in un’operazione sempre più complicata da gestire.