"Ho sentito Alfonso Signorini, è tranquillo, assolutamente tranquillo". Lo dice all'agenzia LaPresse l'avvocato Domenico Aiello, legale del giornalista e conduttore del Grande Fratello indagato dalla procura di Milano con l'accusa di violenza sessuale ed estorsione. "Ci ho parlato per diverse ore - afferma Aiello -. Signorini non sarebbe capace di usare violenza nemmeno contro una zanzara d'estate. Siamo a competa disposizione della Procura".
"Abbiamo quanto necessario per dimostrare che quella denunciata è una ricostruzione dei fatti balorda come lo sono gli autori della denuncia", aggiunge poi l'avvocato all'agenzia Agi, scegliendo parole ancora più dure per commentare l'apertura di un'indagine a carico del suo assistito. L'indagine della Procura è scattata dopo la denuncia di Antonio Medugno e il polverone mediatico sollevato dalle accuse di Fabrizio Corona. "Gli autori della denuncia sono disposti a tutto, anche a rovinare la vita delle persone, per guadagnare milioni di euro. E' quella che definisco 'l'etica della monnezza'".
"Nei dieci giorni seguiti alla diffusione della puntata di Falsissimo di Corona, Signorini ha già cambiato due strategie difensive: era partito provando a ignorare le accuse comparendo in diverse trasmissioni presentando il suo libro; poi è stata la volta dei suoi avvocati che hanno minacciato querele verso chiunque si fosse occupato della vicenda. Ora il mio consiglio, da cattolico a cattolico, è di cambiare ulteriormente strategia e di collaborare con i giudici a scoperchiare quel che di marcio c'è nel sistema televisivo dove il sesso è spesso usato come moneta di scambio", è il commento di Mario Adinolfi, giornalista e fondatore del Popolo della Famiglia, entrato nella famiglia dei reality targati Mediaset, in qualità di finalista dell'ultima edizione dell'Isola dei Famosi.
Secondo Adinolfi, inoltre "sta anche all'Ordine dei Giornalisti ora reagire contro i tentativi di insabbiamento e intimidazione che rischiano di impedire il libero racconto dei fatti di una vicenda rilevante per il Paese a cui i cittadini hanno il diritto di avvicinarsi con il desiderio di conoscere la verità, senza demonizzazioni preventive da una parte e dall'altra. Questa è una grande occasione per l'Italia come è stato il movimento Metoo per lo star system americano, non vorrei che poiché questo italiano è in salsa arcobaleno ci fosse qualche schema woke che fa scattare omertà e censure preventive in ossequio al politicamente corretto". "Per questo mi appello a Signorini stesso - conclude Adinolfi - affinché con sincerità aiuti l'Italia a conoscere la verità dei fatti. Un cattolico è obbligato a non pronunciare falsa testimonianza e se Signorini è il cattolico che ha sempre proclamato di essere, saprà che deve muoversi seguendo il comandamento e liberandosi la coscienza".