Zittito

Soumahoro e le foto della moglie, Sallusti: "E' qui che lei cade"

"Mi sono pentito di tante cose che ho fatto, ma di quello proprio no". Giovanni Floris chiede conto ad Alessandro Sallusti del titolo di Libero sulle foto osè di Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro indagata insieme alla madre per le irregolarità delle loro cooperative. E' uno dei momenti del dibattito, a tratti molto duro, tra il direttore di Libero e lo stesso Soumahoro, arrivato in studio a DiMartedì per difendersi. 

 

 

 

"In quel momento mi sembrava una notizia - sottolinea Sallusti -. C'era una signora che piangeva miseria, 'non ricevevo soldi...' e poi conduceva tutto un altro genere di vita". Giravano anche le foto di Lady Soumahoro con borse e vestiti griffati. "La mia compagna l'ho conosciuta nell'estate del 2018, hanno preso una foto di 8 anni fa, decontestualizzata e riportata in un contesto drammatico dove ci sono lavoratrici e lavoratori in attesa di un salario per un ritardo dovuto alla pubblica amministrazione". "E' qui che lei cade", contesta Sallusti. "E' una manipolazione, un cattivo senso del giornalismo". 



"Foto di 8 anni fa". Soumahoro e la moglie, guarda il video di DiMartedì
 

"Capisco che lei debba recitare un ruolo, è quello che l'ha portato a essere eletto. Lei ha citato quella foto di sua moglie: era sul profilo Facebook di sua moglie, se io sposo uno quelle foto le sarò andate a vedere... Detto questo, lei dice lo Stato non pagava. In quei campi, in quelle cooperative, la gente viveva come bestie". "Io non sono membro di quelle cooperative". "Non c'era da mangiare per i bambini!". "Le risulta?", risponde Soumahoro in evidente difficoltà. "Ci sono due elementi: fin quando i neri vivono nelle baraccopoli sono degni della nostra compassione". "Ma lasci stare i neri, cosa c'entrano i neri?", ribatte Sallusti. "Secondo elemento: se una donna si veste bene c'è il sottinteso 'chissà che lavoro fa'".

 

 

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"Viviamo in uno Stato di diritto - continua Soumahoro - e gli organi competenti se ne occuperanno. Ma la mia vita è stata segnata per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, e io qui quelle lavoratrici e lavoratori della cooperativa sarò sempre a loro disposizione fino all'ultimo stipendio". "Ci sono molti  lavoratori che sostengono il contrario", incalza Sallusti. Sipario.