Non le ha mandate a dire, Gloria Guida, e ospite di Caterina Balivo a La volta buona su Rai 1 ha squarciato il velo di ipocrisia intorno ad Alvaro Vitali, l'amatissimo "Pierino" morti pochi giorni fa nella sua casa di Roma, dopo una broncopolmonite a 75 anni.
Gloria e Alvaro sono stati i volti, diversissimi, della commedia sexy italiana degli anni Settanta, un genere che ha sbancato i botteghini (e letteralmente tenuto in vita il cinema nostrano e i suoi produttori) e contemporaneamente sdegnato la critica e, forse, anche qualche collega di alto rango.
Intervenuta telefonicamente nell'ultima puntata della stagione del talk di Rai 1, la moglie di Johnny Dorelli ha ricordato con affetto l'attore: "Io ho avuto la fortuna di lavorare con Alvaro Vitali. Ho fatto un film con lui, Lino Banfi e altri grandi nomi dell'epoca e ho dei ricordi molto piacevoli, di una persona che lavorava ma che si divertiva".
Poi però è arrivato il suo sfogo amaro: "Sono un po' arrabbiata. Sono arrabbiata perché si ricorda Alvaro adesso che non c'è più, mentre quando urlava che voleva lavorare, che soffriva per la mancanza di lavoro e di proposte, nessuno lo accontentava per non dire che nessuno se lo filava. Adesso non c'è più e tutti a dire: 'Era bravissimo, era un genio, era simpatico, era un grande inventore'. Perché questa ipocrisia in questo mondo? E purtroppo fa parte anche della mia vita, mi dispiace doverlo dire ma è così per tanti attori che non meriterebbero di rimanere a casa, ma meriterebbero di lavorare e fare tante cose belle come lui avrebbe potuto continuare a fare personaggi adatti a lui, anche perché era bravo, aveva i tempi giusti ed era geniale nelle sue cose. Mi dispiace molto questa cosa".
In fondo, le immagini del funerale disertato dal mondo dello spettacolo con la lodevole eccezione di Carlo Verdone confermano la dolorosa denuncia della Guida.