«Non è più fine usare le mazzette, ora ci sono le consulenze». Gianni Barbacetto, genuino principe dei manettari, quasi esulta per quanto sta accadendo a Milano. L’inchiesta sull’urbanistica ha portato alla richiesta di arresti domiciliari per l’assessore alla Rigenerazione urbana Tancredi e al gigante del mattone Catella, ma soprattutto all’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco in persona Beppe Sala. Un bel guaio, soprattutto per il Pd.
«Chi decide che questo progetto può passare e l’altro no?- è la domanda retorica di Barbacetto, firma del Fatto quotidiano, in collegamento con L’aria che tira Estate su La7- Una cricca di progettisti e architetti che hanno ricchi incarichi dagli sviluppatori. Questo è il sistema Milano, è la forma 2.0 della tangente». Già nella giornata di mercoledì, quando Sala era stato solo sfiorato dalla slavina, il Movimento 5 Stelle aveva strappato con i dem chiedendone le dimissioni. E proprio sul versante più politico di questa storiaccia riflette Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia e deputato di Forza Italia.
Ospite in studio di Francesco Magnani, parte in quarta: «Io sono scandalizzato dall’ipocrisia della sinistra, soprattutto quella milanese. Voglio dire, dove eravate allora in questi anni quando tutti eravamo qua a dire “Milano è un modello...” Milano è stato un modello e lo rivendico, perché quelle opere sono nate con Gabriele Albertini, con Letizia Moratti. Io non demonizzo quegli imprenditori per cui oggi si chiedono i domiciliari. Se Sala deve andare a casa deve andare perché gli ha tolto la fiducia la sua maggioranza».
A Milano i 5 Stelle sono all’opposizione, ma il discorso va allargato: «Quando noi in Parlamento decidiamo di fare il salva-Milano troviamo una ampia convergenza anche con il Pd, che poi ha cambiato idea». «Voi proponete il Salva Milano e chiedete le dimissioni di Sala? C’è una contraddizione - protesta Anna Laura Orrico, deputata M5s -, il Salva Milano è una sanatoria per tutti quegli affaristi che vogliono costruire senza rispettare le regole». «Ma che affaristi, ma come si permette?», ribatte Cattaneo, che riprende il filo del discorso: «Sala deve dimettersi perché non c’è più una maggioranza politica ma guai a demonizzare il rapporto tra pubblico e privato che è il punto di forza di Milano. Concludo: oggi Sala si lamenta perché ha scoperto di essere indagato dai giornali? Benvenuto, a quelli del centrodestra accade da 30 anni, dal G7 di Berlusconi a Napoli. Benvenuto Sala».
Cattaneo contro Orrico, guarda qui il video di L'aria che tira Estate su La7