CATEGORIE

Pino Insegno, "il talento è l'arma contro la censura"

di Daniele Priori domenica 3 agosto 2025

4' di lettura

Pino Insegno sta vivendo una magica estate. Che per lui, in questo 2025, non significa mare e vacanze ma televisione, anche in doppia razione. O meglio una Reazione a catena la trasmissione nel preserale di Rai 1 che da giugno lo vede nuovamente e saldamente al timone alla quale nell’ultimo mese si è aggiunta, nella domenica sera di Rai 2, Facci ridere.
«Un’esperienza divertente che è andata bene» nel corso della quale il pubblico ha potuto rivedere Insegno assieme al suo sodale nella Premiata Ditta, Roberto Ciufoli.

Pino, vogliamo cominciare da qualche polemica social che ha accompagnato anche il tuo ritorno alla comicità in tv? 
«No, no. Quali polemiche? Voglio cominciare dai ringraziamenti invece...Alla Rai tutta, a partire dall’amministratore delegato Giampaolo Rossi, il direttore Intrattenimento Day Time, Angelo Mellone e il direttore dell’Intrattenimento Prime Time, Williams Di Liberatore per l’attenzione che mettono in queste produzioni. È stato un impegno importante quello di credere in Reazione a catena, darle un vestito nuovo dopo diciannove anni, una scenografia che è costata...Ci tengo perciò a ringraziare anche gli autori, a partire da Tonino Quinti, Stefano Santucci e con loro il centinaio di persone del Centro Produzione Rai di Napoli che trasformano ogni giorno il programma in un successo».
Successo non solo di qualità ma anche di ascolti... 
«Però non mi limiterei alla solita gara con la concorrenza che comunque stiamo vincendo di sei punti in media ogni sera. Ho molto rispetto del lavoro di tutti, ovviamente, però quello che mi piace sottolineare di più è che noi vinciamo con un pubblico variegato nel quale è elevatissima la media degli spettatori con livello di istruzione alta. Le rilevazioni servono a capire queste cose ancor più della gara sullo share tra reti che non serve a niente. Certo non mancano pure le persone meno istruite, tra le quali mi metto pure io, che sebbene mi chiami Insegno, in realtà con Reazione a catena imparo ogni sera...». 
Però è anche uno studente discolo. Come le è venuto in mente di portare in tv Ruttarello? 
(Ride) «Perché ogni tanto ci vuole pure un po’ di leggerezza e un pizzico di superficialità con un personaggio che può piacere o non piacere ma tutti conoscono e moltissimi ridono... È un modo rumoroso per rivendicare quella liberazione dal “politicamente corretto” che la comicità ha sempre messo al bando dai tempi di Alighiero Noschese, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri. Grandissimi personaggi che entravano nel tessuto umano, urbano, sociale. Serve anche il coraggio di riprendere da quella comicità che abbiamo visto e amato in decenni di Vacanze di Natale, Sapore di mare e film simili che oggi vorrebbero non farci più fare mentre la comicità ma anche la satira hanno sempre ironizzato, anche nella storia, su determinate caratteristiche che magari facevano ridere e nessuno si sentiva offeso...».
Del resto abbiamo ascoltato e riso per decenni con i peti ascellari e le pernacchi anche a La Corrida che proprio ieri ha perso la sua mamma, Marina Donato... 
«Esatto. Molti mi hanno detto che con Facci ridere e la sua fauna umana hanno un po’ fatto pensare alla Corrida di Corrado che oggi starà riabbracciando la sua Marina... Proprio lei, tra l’altro, nelle occasioni in cui ci siamo sentiti mi ha detto più volte che mi avrebbe visto bene a condurla...Mi voleva bene».
Senta ma lei, da addetto ai lavori, e al di là dei successi che programmi storici come il suo continuano a collezionare, ha una ricetta per innovare un po’ la televisione? 
«Beh, intanto su questo immobilismo ci rideremo su con l’ultima serata della Premiata Ditta che farà questa reunion di una notte sola, proprio ironizzando sul fatto che ci sono tutte le trasmissioni di 20/30 anni fa, perché non potremmo tornare pure noi? (Ride). In realtà credo che serva un coraggio che vada oltre il ritornello sul varietà e la comicità che sarebbero morti. Ricordo di aver letto articoli degli anni Settanta nei quali già si diceva questa cosa qua... Io invece penso che il varietà e la comicità siano vivi e il vero coraggio si dovrà dimostrare nell’investire sulla formazione dei giovani che non possono essere bruciati in una sola puntata di un qualsiasi talent. Se penso alle cose come vanno oggi e ci proietto l’immagine di un Vasco Rossi o di un Lucio Battisti agli esordi, probabilmente non avremmo mai avuto quel grande talento del cantautorato che è stato Lucio con la sua voce imperfetta, sottile, calante che all’inizio non piaceva a nessuno...».
Ritornare alla vecchia scuola dando ai giovani artisti anche il tempo di sbagliare insomma... È questa la sua idea? 
«Esatto. Io ci credo tantissimo nella formazione e ne sono appassionato. Annunceremo presto delle belle novità anche in merito a questo. Pure perché non parliamo solo di artisti ma anche di grandi tecnici. Abbiamo avuto i più grandi anche tra le maestranze. Rischiamo di perdere anche quello! Non possiamo permetterci di perdere patrimoni che abbiamo inventato noi. Il popolo italiano è straordinario. Non dimentichiamoci chi siamo, da dove siamo venuti e dove potremo andare con un minimo di ricambio generazionale grazie al quale i grandi dovrebbero prendere sotto braccio i più giovani e far fare loro strada. Mi piacerebbe guardarmi attorno e rivedere un Gigi Magni, un Monicelli, uno Scola, un Petri, un Germi o un Vittorio De Sica...Grandi che hanno sofferto per arrivare dove sono arrivati ma hanno trovato persone che hanno creduto in loro. Pensate se Pasolini non avesse avuto un produttore coraggioso come Alfredo Bini che ne ha difeso la libertà d’espressione, probabilmente non avremmo avuto uno dei più grandi registi italiani. Sono tanti gli elementi sui quali, per andare avanti, dovremmo tornare a riflettere senza mollare alle prime difficoltà».

tag
reazione a catena
pino insegno

Vuoi vedere che... Reazione a catena, il sospetto sui Vota Antonio: "Perché la catena era facile"

Dietro le quinte Reazione a catena, i Vota Antonio sgridati dietro le quinte

Poco da ridere Reazione a catena i Vota Antonio umiliati: "La pazza gioia..."

Ti potrebbero interessare

Reazione a catena, il sospetto sui Vota Antonio: "Perché la catena era facile"

Reazione a catena, i Vota Antonio sgridati dietro le quinte

Reazione a catena i Vota Antonio umiliati: "La pazza gioia..."

Reazione a Catena, "ma si tengono per mano?": sdegno a fine puntata

La notte di Canale 5 come un prime time

...
Klaus Davi

Reazione a catena, il sospetto sui Vota Antonio: "Perché la catena era facile"

Oggi, sabato 2 agosto, è andata in onda una nuova puntata di Reazione a catena, il game show di Rai 1 condotto da...

Temptation Island, ci mancava il bebè: roba da record

Una tripletta d’oro, quella segnata da Mediaset con Temptation Island. Lo “spezzatino” ha funzionato a...
Gabriele Galluccio

Reazione a catena, i Vota Antonio sgridati dietro le quinte

C'è il signor Antonio dietro a Fabrizia, Luca e Francesco, alias i Vota Antonio, da qualche serata campioni d...