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Dritto e rovescio, Pucciarelli: "Rabbia giusta e normale". E Cruciani sbotta

di Roberto Tortora sabato 20 settembre 2025

2' di lettura

Con le guerre in Ucraina e a Gaza in corso e dopo l’uccisione di Charlie Kirk in Utah, nel mondo si è scatenata una spirale d’odio preoccupante. E, di conseguenza, anche in Italia. Ci dobbiamo preoccupare di un’escalation che potrebbe assumere toni sempre più difficili da combattere o è solo propaganda? Se ne discute nel salotto di Paolo Del Debbio, cioè Dritto e Rovescio, il talk di approfondimento politico e sociale di Rete 4. I due contendenti sono Giuseppe Cruciani, speaker de La Zanzara, e Matteo Pucciarelli, giornalista di Repubblica.

Il primo punta il dito contro la violenza "sinistra": “Oggi la violenza in Italia, la violenza politica è una violenza che, non lo dico io, ma i fatti, la realtà, i servizi che stiamo vedendo, tutto quello che ci troviamo intorno, è violenza politica - a parte rarissimi casi - di estrema sinistra verso la destra o verso chiunque non venga considerato degno di essere accettato nel mondo democratico. Possono diventare fascisti tutti, secondo questi signori. Giornalisti, portavoce, politici, non politici, fascista sono io, Bignami non ne parliamo. Fascista è chiunque non sia ritenuto degno di partecipare alla vita democratica e basta o vincere le elezioni, se non sono loro a vincerle, oppure non adeguarsi al mainstream, alle parole d'ordine che dicono loro, se non ti adegui alle stesse parole d'ordine che dicono loro sei automaticamente iscritto al club dei fascisti".

Reagisce duramente Pucciarelli, che gira la moneta: "Roma, due giorni fa, manifestazione ultra-pacifica dei giovani per la Palestina. Da un locale di Casapound sono partite dieci persone armate di caschi e coltelli e tre persone sono finite all'ospedale. È cronaca, non me la sto inventando, già quello che hai detto non corrisponde alla realtà. Non possiamo fare un racconto parziale, guardiamo solo la violenza da una parte e dall'altra parte facciamo finta che non esista. Io non confonderei l'odio politico, che è una parola molto pesante, con la rabbia. Tra i giovani ho visto delle parole sbagliate, ma anche tanta rabbia e che i giovani abbiano rabbia è giusto, è normale, vivaddio che ci sono dei giovani che si interessano delle ingiustizie che avvengono nel mondo. Quello che sta avvenendo in Palestina è una profonda ingiustizia".

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